Mattia Feltri, La Stampa 12/9/2013, 12 settembre 2013
BOLDRINI, I PRIMI SEI MESI DI UNA PRESIDENTE POCO CLASSICA
I primi sei mesi di Laura Boldrini alla presidenza della Camera: li rivediamo attraverso le sue dichiarazioni. Ad alcuni sembrano l’antologia delle banalità, ad altri l’espressione di una donna libera e combattente.
SOFFERENZA
«Quest’aula darà ascolto alla sofferenza sociale di una intera generazione», 16 marzo.
INDIGNATA
«Ho accettato di candidarmi per un progetto nuovo di società, perché ero indignata della politica», 17 marzo.
SCORTA
«Non c’è bisogno di girare con la scorta e dunque niente scorta», 19 marzo.
RINUNZIO
«Rinunzio all’uso dell’alloggio di servizio e al rimborso delle spese accessorie di viaggio e telefoniche. Inoltre, domando che l’indennità di funzione e il mio rimborso delle spese per l’esercizio del mandato parlamentare siano ridotti della metà», 21 marzo.
ACQUA
«L’acqua pubblica torni a essere un diritto umano universale», 22 marzo.
AVANGUARDIA
«Gli immigrati sono l’espressione umana della globalizzazione, l’avanguardia del futuro», 28 marzo.
CENTRO
«Il vero cambiamento ci sarà quando le donne saranno messe al centro della società: quella sarà la vera rivoluzione culturale», 4 aprile.
POVERTÀ
«Non immaginavo che in Italia oggi ci fosse tanta povertà», 6 aprile.
TWITTER
«Ho richiamato i componenti della Conferenza dei capigruppo perché non inviino tweet o post su facebook nel corso delle riunioni», 9 aprile.
WEB
«Ci sono forme di antisemitismo sul web che fanno paura e che comprendono anche razzismo e apologia di fascismo», 12 aprile.
COLMA
«La misura è colma, la violenza sulle donne reclama un’attenzione maggiore. È un’urgenza che il Parlamento spero avverta come incalzante», 20 aprile.
FASCISMO
«Non è mai esistito un fascismo buono», 25 aprile.
DISPERATO
«Chi ha sparato a Palazzo Chigi era disperato per perdita di lavoro. Urge dare risposte perché la crisi trasforma le vittime in carnefici», 28 aprile.
SESSISTA
«Quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l’aggressione sessista», 3 maggio.
CORPO
«È necessario porre limiti all’utilizzo del corpo delle donne nella comunicazione. La mercificazione non è solo disdicevole di per sé, ma se rendiamo la donna solo corpo è chiaro che da lì alla violenza il passo è breve», 29 maggio.
LACERANTE
«Non può più riproporsi il conflitto lacerante tra produzione e tutela dell’ambiente, tra lavoro e salute», 7 giugno.
GRILLO
«Le dichiarazioni di Beppe Grillo, scomposte e offensive, tendono di nuovo a colpire il Parlamento e quindi la democrazia. Sono dannose per il paese, per la sua immagine all’estero, per chi lavora a rinnovare le istituzioni e per gli stessi deputati del gruppo M5S», 5 giugno.
NERI
«Tanti figli di immigrati sono nati qui e sono cresciuti con i nostri figli. Bisogna Prendere atto del fatto, quindi, che sono italiani», 13 luglio.
MISS ITALIA
«Rinunciare a mandare in onda Miss Italia è una scelta moderna e civile. Le ragazze italiane debbono poter andare in tv senza sfilare con un numero. Hanno altri talenti», 15 luglio.
CLASSICO
«Ci si aspetta che faccia il classico presidente della Camera? Ma io non sono un presidente classico», 29 luglio.
SINGOLI
«Credo che singoli casi giudiziari non debbano interferire nella vita delle istituzioni», 29 luglio.
SVASTICHE
«Possiamo ricordare la strage di Bologna e tacere sulle svastiche comparse a Roma qualche giorno fa per festeggiare i 100 anni del criminale nazista Priebke?», 2 agosto.
BURATTINAI
«Sembra incredibile: dopo tanti anni dalla strage di Bologna chiediamo la cosa più semplice e non abbiamo ancora una risposta: abbiamo gli esecutori ma mancano i mandanti, i burattinai, gli strateghi», 2 agosto.
OMOFOBIA
«Serve subito una legge contro l’omofobia», 11 agosto.
MATURITÀ
«Non è un segno di maturità (ai deputati del M5S che la contestano)», 20 agosto.
OFFESA «Non offenda (al deputato M5S Di Battista per il quale “il Pd è peggio del Pdl”)», 10 settembre.