Francesco Velluzzi, Gazzetta dello Sport 11/9/2013, 11 settembre 2013
Tinte fluo e sgargianti: le scarpe dei calciatori si trasformano – Le ultime sono azzurre, gialle, fucsia
Tinte fluo e sgargianti: le scarpe dei calciatori si trasformano – Le ultime sono azzurre, gialle, fucsia. Sta tornando il viola. E lì ci sarà da divertirsi. Perché a certi personaggi del calcio va bene tutto, ma sulla scaramanzia poche storie: via immediatamente gli scarpini a rischio sconfitta. Cellino lo fece a Cagliari con Biondini in un allenamento. Immaginiamo la faccia di Guidolin nel vedere un suo ragazzo in viola. L’esplosione del fluo e del camouflage irrompe nel calcio. Se il Napoli ha rivoluzionato la seconda maglia proponendone una mimetica, le aziende di abbigliamento sportivo modificano ogni tre mesi il colore delle scarpe da fornire ai campioni sponsorizzati e da mostrare in mondovisione ai ragazzini estasiati. Il risultato è che su un campo è sempre più improbabile vedere un calciatore con le scarpe nere in pelle di canguro. E chi vuole le mitiche Copa Mundial deve andare a comprarsele perché queste sono le regole del mercato. Senza lo sponsor metti ciò che vuoi. Fluo è bello Nel ’95 le Diadora di Weah erano rosse. Nel 2002 destavano curiosità le Mizuno bianche di Rivaldo. Oggi si è passati al colorato, possibilmente fluorescente. Nike ci ha creduto per prima e ora lancia anche il fluo nel basket con Durant, Adidas ha fatto lo stesso. Tecnologia e innovazione vanno di pari passo col lancio di nuovi colori. La Lotto ha esagerato (ideò la scarpa senza lacci): «Abbiamo creato un modello catarifrangente, la Solista, col marchio verde fluo. Ma il nero tornerà», spiega Matteo Agostinetto. «Noi il nero lo manteniamo, ma ci adattiamo al mercato e alle novità. Di Natale oggi gioca in grigio, ma Migliaccio vuole la nera», dice Dario Zanotto di Asics, uno che ha lavorato tanto in Puma dove la King era ed è un mito. Puma ha messo il fluo. Sul marchio, però. La base della Evospeed (Verratti, Gabbiadini) resta nera. «I ragazzini vogliono quelle che vanno di più. Quelli sopra i 30 anni preferiscono la nera», sottolinea Paolo La Placa. «La scarpa colorata è legata alla plastica». Mizuno non ha più dato le nere ai suoi calciatori (Thiago Motta, è l’unico che non ci sente). Fino all’inverno 2014 sarà così. Il colore più «antico» e basico è il bianco. Cambi veloci La logica di Nike e Adidas è cambiare colore ogni 3-4 mesi. I rappresentanti sono già in giro a mostrare le scarpe che vedremo nel 2014 e quindi al Mondiale. I ragazzini si innamorano e ossessionano mamma e papà. E’ sempre stato così: vogliono la scarpa di Messi e Cavani, di Balotelli (sarebbe in scadenza con Nike) ed El Shaarawy. Che sono colorate e fluo. «Dal ’98, col lancio della Mercurial di Ronaldo, la scarpa che segnò la svolta, il colore è diventato un tratto distintivo del nostro design. E rappresenta l’attitudine dei nostri atleti: coraggiosi, irriverenti e con una forte personalità», dicono alla Nike. «Il colore? Tutto è legato alla visibilità televisiva, unita alla necessità di offrire novità. Ci sono quelli che funzionano come l’arancio e il giallo, ma non bisogna guardare solo la tomaia. E’ la combinazione tra la stessa tomaia, lacci, suola, tacchetti e, nel nostro caso, le tre strisce a fare la differenza. Comunque il nero non è sparito», aggiungono dall’Adidas. L’esperto Anzi c’è chi sostiene che tornerà. Stabilmente tra due anni. Francesca Valan insegna Progettazione del Colore allo Ied di Milano e ha studiato il fenomeno: «I colori fluo, di tendenza oggi, sono da usare con moderazione perché, visti in tv, diventano luminosi e visivamente più importanti del pallone e dell’azione. In particolare le scarpe rosse o arancio sul campo verde creano un contrasto cromatico molto faticoso alla vista. Se vogliamo essere precisi il colore delle scarpe non dovrebbe essere disarmonico con quelli della divisa (il giallo delle scarpe di Asamoah stride con la gialla della Juve, l’azzurro di Balotelli col rossonero del Milan). Credo che il futuro sarà progettare scarpe ad hoc per ogni calciatore in armonia con i colori della divisa. Ma, tranquilli, il nero, che a me piace tanto, presto tornerà».