VARIE 10/9/2013, 10 settembre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - ANCORA SUL CASO BERLUSCONI
CORRIERE.IT
Giornata tesa ma poi la tensione in serata sembra sciogliersi tra i palazzi della politica a Roma. Due i fatti che contribuisco a dare speranza di una pacificazione dopo una giornata di scontri da Pdl e Pd. Il primo: Enrico Letta incontra nel pomeriggio a palazzo Chigi il vicepremier Angelino Alfano e gli altri ministri del Pdl. Secondo i bene informati il presidente del Consiglio sarebbe uscito dal colloquio ancora persuaso del fatto che ci siano le condizioni perché il governo vada avanti. La parola d’ordine è «andare avanti si può». Il secondo fatto è l’annullamento da parte di Berlusconi della riunione dei gruppi parlamentari. Due segnali che vanno nella direzione di un tiepido raffreddamento delle tensioni che si aggiungono alle voci di un possibile accordo per il cammino della Giunta per le immunità del Senato che è tornata a riunirsi alle 20.
L’IPOTESI - L’accordo prevederebbe che le tre questioni pregiudiziali presentate lunedì diventino «solo» questioni preliminari. La Giunta, approvata la proposta, dovrebbere procedere con la tempistica prevista dall’articolo 10 del regolamento del Senato cioè un intervento di 20 minuti a commissario. Quindi salterebbe l’attuazione dell’articolo 93 che disciplina le questioni pregiudiziali e che prevede un intervento a gruppo parlamentare per un massimo di 10 minuti. Se i temi venissero derubricati come preliminari, viene spiegato, sarebbe poi possibile procedere con la proposta del relatore vera e propria.
«GIOCHETTI» - Se qualcuno pensa che si possano fare «giochetti» in Giunta per le elezioni del Senato sbaglia e di grosso». Su Facebook Mario Michele Giarrusso (M5S), componente della Giunta. «Il relatore sul caso della decadenza di Berlusconi, Augello, - prosegue - ha presentato la sua relazione nei termini previsti e la stessa non presenta alcuna conclusione sulla decisione da prendere, ma pone questioni pregiudiziali. Le questioni pregiudiziali sono disciplinate al Senato dall’articolo 93 del regolamento, vanno quindi discusse e votate in blocco. Qualsiasi altra richiesta sarà considerata anomala e fuori dalle regole e come tale avversata e contestata dal Movimento 5 Stelle».
LE POLEMICHE - Niente male se si considera che in giornata Alfano s’era detto «esterrefatto per il comportamento del Pd, lunedì, in Giunta». Il segretario del Pdl diceva: «Pur di eliminare per via giudiziaria lo storico nemico politico, preferiscono mettere in ginocchio il Paese». Dubbi sulla tenuta del governo arrivavano anche da uno che con Berlusconi ci ha lavorato molto ai tempi della maggioranza Pdl-Lega, il segretario e attuale presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. L’esecutivo è destinato a cadere? «Io penso di sì, dalle informazioni che ho mi pare che la situazione sia irrimediabilmente compromessa. Questo governo durerà ore, forse. Siamo arrivati al ’redde rationem’». E poi Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, delineava già i contorni di un futuro governo: «Se il governo Letta dovesse cadere succederà certamente che parlamentari del Movimento 5 Stelle aderiranno a un nuovo esecutivo. Sono circa 20, si sanno già anche i nomi. Al Senato, quello che si prospetta è una maggioranza Pd, Sel e fuoriusciti dal M5S».
AUGELLO - In giornata era arrivata dal relatore sul provvedimento in Giunta, Andrea Augello, una integrazione: «Ci muoviamo - annuncia - su un terreno inesplorato e per questo occorre individuare una procedura. Stasera presento le mie trenta righe integrative, venticinque per l’esattezza, per il resto non chiedo nulla. Ho parlato anche troppo, cinque ore, ascolterò». Il clima di tensione coinvolge anche il Movimento 5 Stelle: un gruppetto di deputati organizza una «spedizione» al Senato per assistere alla seduta della Giunta delle elezioni. «Ci stiamo organizzando - spiegano - è una cosa ’easy’, vogliamo assistere anche noi deputati alla cosa, non ci faranno entrare dentro ma saremo lì a presidiare». Intanto si litiga sulla possibilità di derubricare le tre questioni sollevate lunedì da pregiudiziali a preliminari. Se gli argomenti venissero derubricati come preliminari, infatti, si allungherebbero i tempi a disposizione dei componenti della Giunta per i rispettivi interventi.
Lucio Malan Ansa)Lucio Malan Ansa)
LA 4° PREGIUDIZIALE - Poi è spuntata anche una quarta pregiudiziale, presentata dal senatore pdl Lucio Malan. «Nella mia pregiudiziale - ha spiegato - pongo la questione sulla amministratività della decadenza, che secondo me è assurda, visto che la pena deriva dalla commissione di un reato e quindi va considerata penale», ha spiegato il senatore pdl Lucio Malan, che sarà votata insieme a quelle presentate dal relatore Augello. «La decadenza è afflittiva tanto quanto il carcere.». «L’altro punto di rilievo - precisa Malan - è che sussiste un contrasto tra l’incandidabilità per 6 anni con l’art.27 della Costituzione, secondo cui la pena deve mirare alla rieducazione del reo, senza porre il marchio dell’infamia».
REPUBBLICA.IT
ROMA - Una giornata tesa, in avvio, tra ultimatum e invettive. Che si raffredda però in prossimità dell’inizio dei lavori della giunta del Senato (alle 20). Quando Berlusconi annulla la riunione di domani con gruppi parlamentari del Pdl. Grazie, forse, al lavoro fatto dietro le quinte per trovare una mediazione tecnica prima della riunione. E alle parole che filtrano da una riunione tra il premier Letta (che incontra anche Epifani) e i ministri del Pdl: "Andare avanti si può". Nel film di giornata si registrano, comunque, gli attacchi dei berlusconiani al Pd e la minaccia di una crisi di governo se, nella Giunta per le elezioni del Senato, i democratici decidessero di votare contro le tre pregiudiziali che il relatore Augello ha presentato ieri, durante la prima riunione per esaminare il caso Berlusconi. Il senatore Lucio Malan ha annunciato addirittura una quarta pregiudiziale (sulla decadenza, che secondo Malan ha natura penale e non amministrativa perché è afflittiva tanto quanto il carcere).
Vertici a Palazzo Chigi. Nel pomeriggio a palazzo Chigi si vedono anche i ministri pidiellini con il vicepremier Alfano. Che annulla, come aveva fatto prima di lui Letta, la partecipazione alla Summer School della fondazione Magna Charta (Pdl). Parallelamente in giunta il tentativo di trovare una soluzione tecnica: con il presidente, Dario Stefano, al lavoro con gli esperti per trovare una via d’uscita che eviti lo scoglio delle questioni pregiudiziali. Mentre da Barletta il presidente Napolitano fa sentire la sua voce: "Se noi non teniamo fermi e consolidiamo questi pilastri della nostra convivenza nazionale tutto è a rischio, tutto può essere a rischio", ha detto. Un chiaro appello all’unità. Una richiesta di scongiurare la crisi.
I lavori della giunta. L’ipotesi circolata, e poi proposta dallo stesso relatore Augello, è far diventare le tre questioni pregiudiziali presentate ieri ’semplici’ questioni preliminari. La proposta, che dovrà comunque essere approvata dalla Giunta, consentirebbe di procedere con la tempistica dettata dall’articolo 10 del regolamento del Senato (che prevede un intervento per ogni commissario per un tempo massimo di 20 minuti) e non con quella prevista dall’articolo 93 che disciplina le questioni pregiudiziali e prevede, in sede di discussione generale, un intervento a gruppo parlamentare per un massimo di 10 minuti. Un primo segnale di mediazione era d’altronde già arrivato, in tarda mattinata, da Scelta civica che - con Benedetto Della Vedova e Linda Lanzillotta - annunciava: "Non ci sia un voto preliminare sulle pregiudiziali perché questo va al di là e contro la funzione della giunta". "In base al regolamento del Senato in giunta non si possono discutere e votare questioni pregiudiziali proprio perché la funzione della giunta è referente". Contrario a ogni ipotesi di rinvio il senatore grillino Giarrusso: "Se qualcuno pensa che si possano fare ’giochettì in Giunta per le elezioni del Senato sbaglia e di grosso. Il relatore sul caso della decadenza di Berlusconi, Augello, - prosegue - ha presentato la sua relazione nei termini previsti e la stessa non presenta alcuna conclusione sulla decisione da prendere, ma pone questioni pregiudiziali".
Allarme crisi. Per tutto il giorno, però, è continuato il rullo di tamburi. Con l’ultimatum Pdl: "Se la giunta vota, bocciando le pregiudiziali, il governo cade". Si fa sentire il vicepremier, Angelino Alfano: "Siamo esterrefatti. Pur di eliminare per via giudiziaria lo storico nemico politico, preferiscono mettere in ginocchio il Paese". Sulla stessa linea del segretario pidiellino, il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta: "Se il Partito democratico assieme ai grillini decide, già questa sera, di votare contro le pregiudiziali del relatore Augello, il Partito democratico fa decadere il governo Letta, molto semplicemente. Non fa decadere il senatore Berlusconi, perché rompe la maggioranza". Esiste la possibilità, in caso di caduta del governo, che si formi una maggioranza con all’interno parte del Movimento 5 Stelle? Per Brunetta è un’ipotesi concreta: "Succederà certamente - ha detto -. Sono circa 20, si sanno già anche i nomi. Al Senato, quello che si prospetta è una maggioranza Pd, Sel, fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle". E Carlo Giovanardi: "Io sono una supercolomba, ma qui ci vogliono umiliare. Lo facciano, ne subiranno le conseguenze". Anche la Lega si unisce ai falchi: "Il governo presieduto da Enrico Letta ha le ore contate. Siamo arrivati al redde rationem".
La replica del Pd arriva da Davide Zoggia: "Diciamo basta con questo capovolgimento della realtà. Silvio Berlusconi ha ricevuto una condanna definitiva. Il Pd non potrà che agire in base alla legalità, riconoscendo a Berlusconi il diritto alla difesa, peraltro già esercitato ampiamente in anni e anni del processo, ma senza deflettere dalla legge", dice Davide Zoggia. Anche Luciano Violante è sulla linea dura del Pd. "Io credo che se, a parti invertite, il Pd dicesse al Pdl ’o voti in questo modo o faccio cadere il governo’ non credo che il Pdl accetterebbe e questo è una sorta di ricatto che qualunque forza politica che abbia un minimo di dignità non può accettare.
Governo italiano sotto la lente della Ue. Le fibrillazioni italiane intanto mettono in preallarme Bruxelles. La Commissione europea "segue l’evoluzione del dibattito politico in Italia, siamo fiduciosi nella democrazia italiana e nei partiti, che sapranno dar prova di responsabilità", ha detto Olivier Bailly, portavoce della Commissione Europea.