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 2013  settembre 10 Martedì calendario

IL CANDIDATO ANTI-MERKEL FA CAMPAGNA PER UN 17ENNE


Peer Steinbrück è alla ricerca di voti in questi giorni. Anche Moritz Forster lo è. Peer Steinbrück ha girato un suo spot elettorale, in cui tra gli altri un falegname, una mamma e una famiglia parlano dei problemi del Paese. Anche Moritz Forster ne ha girato uno, in cui ragazzi e ragazze spiegano perché voteranno per lui. Peer Steinbrück campeggia su molti manifesti ai bordi delle strade tedesche: in uno sorride, punta l’indice verso i passanti e ricorda loro che la decisione è nelle loro mani, spronandoli così ad andare alle urne. Anche Moritz Forster ha preparato alcuni manifesti. Steinbrück e Forster si sono incrociati mercoledì scorso a IdarOberstein, una città di neanche 30 mila abitanti nell’Ovest della Germania – con risultati inattesi: Peer Steinbrück, 66 anni, candidato cancelliere della Spd alle elezioni del 22 settembre, ha finito per fare campagna elettorale per Moritz Forster, 17 anni, candidato a rappresentante d’istituto alle elezioni che si svolgeranno fino a domani nel suo liceo, il «Gymnasium an der Heinzenwies». «Andate a votare e votate Moritz Forster», spiega Steinbrück in un video girato dallo stesso ragazzo e finito su YouTube, dove è stato cliccato oltre 11 mila volte, cioè più di 15 volte il numero degli studenti che frequentano il liceo di Moritz (700).

Come ha fatto un diciassettenne a incassare l’«endorsement» di un politico che è impegnato in una rimonta quasi impossibile contro Angela Merkel? Moritz collabora con una tv locale. Poco prima dell’arrivo di Steinbrück per un appuntamento elettorale ha telefonato al deputato nazionale della Spd, eletto in quel collegio, e gli ha chiesto se fosse stato possibile accompagnare il candidato cancelliere con una videocamera, ricostruisce il quotidiano «Rhein-Zeitung». Ottenuto l’ok, l’ha seguito nel suo giro, l’ha intervistato per la tv e, terminate le domande, ha tirato fuori la sua richiesta. «Ha un attimo per una faccenda personale?», gli ha chiesto. E Steinbrück, che si trascina dietro l’immagine di tecnocrate arrogante, ha accettato senza pensarci troppo su. Ecco allora che per 38 secondi - tanto dura il video - l’ex ministro tedesco delle Finanze s’è trasformato da «Kanzlerkandidat» (candidato cancelliere) a «Wahlhelfer» (galoppino elettorale). «È importante che abbiate un rappresentante degli studenti, è per così dire il vostro cancelliere – a proposito: io voglio diventarlo a livello federale», esordisce, rivolgendosi agli studenti del liceo di Moritz. Se c’è qualcuno che è disposto a farlo ed «è capace come lui», allora dovreste eleggerlo, continua l’ex ministro, che si lascia andare a una battuta: «Mi ha fatto domande in modo brillante, meglio di Anne Will e di Maybrit Illner», cioè di due delle più note giornaliste televisive in Germania, che domenica scorsa hanno co-moderato il dibattito tv tra Merkel e lo stesso Steinbrück.

Ma il candidato Spd, che padroneggia con abilità l’arte oratoria, non si ferma qui e inizia a presentare il diciassettenne quasi come se stesse sponsorizzando la sua, di candidatura: Moritz Forster «è eloquente, sa parlare», ha delle questioni che gli stanno a cuore e «difenderà i vostri interessi», spiega e per rimarcare il «vostri» punta l’indice verso la videocamera, proprio come sui suoi manifesti elettorali. «Andate a votare e votate Moritz Forster». Fine, applauso, risate.

E pensare che all’inizio la candidatura di Moritz non voleva essere altro che una satira. Il ragazzo, che, per dirla con la «Süddeutsche Zeitung», dal suo modo di presentarsi ricorda più un militante del movimento giovanile della Cdu di Merkel o dei liberali che uno della Spd (capelli pieni di gel, camicia celeste con colletto e polsini bianchi chiusa fino all’ultimo bottone), aveva deciso di candidarsi perché i tre studenti in lizza non lo soddisfacevano. Tuttavia voleva farlo a modo suo: copiando lo stile di Martin Sonneborn. Ex direttore del più noto mensile satirico tedesco («Titanic»), leader di un partito satirico che chiede tra l’altro di ricostruire il Muro e promette una campagna elettorale «priva di contenuti», Sonneborn è spesso protagonista di azioni provocatorie. L’ultima a metà agosto, quando insieme ad alcuni militanti ha protestato contro i turisti proprio davanti la Porta di Brandeburgo al motto di «T(err)ourists go home!». È a lui che Moritz voleva ispirarsi con una campagna senza contenuti: si spiega, così, il primo manifesto, che lo ritrae con maglietta da Superman sotto la camicia (ovviamente con la M al posto della S) e lo slogan «Ha in mente grandi cose». Nel frattempo, però, nota la «Rhein-Zeitung», Moritz ha anche un programma e chiede di rafforzare le competenze mediali a scuola. Ha aperto una pagina su Facebook, ha un «manager» per la sua campagna. E ora può contare sul traino di Steinbrück: un passaggio del «video-endorsement» chiude anche lo spot in cui, uno dopo l’altro, vari ragazzi rivelano che voteranno per lui.

E Steinbrück? Può contare sul suo voto? Non proprio: i diciassettenni, in Germania, non possono votare alle elezioni per il Bundestag.