La Stampa 9/9/2013, 9 settembre 2013
«EMERGENTI E BOND LE SFIDE D’AUTUNNO»
Giordano Lombardo, Group Chief Investment Officer di Pioneer Investments sarà un autunno caldo, qual è la sfida più pericolosa che ci attende?
«Ce ne sono due. La prima è rappresentata dalle attese di riduzione del programma di acquisto di titoli da parte della Fed, il cosiddetto tapering, che consiste nel restringimento della politica monetaria. Se la Fed dovesse avviare la sua azione in modo troppo aggressivo, ci potrebbero essere impatti sulla crescita Usa con riflessi anche sull’economia globale. In secondo luogo, la turbolenza che sta colpendo i mercati emergenti, legata in taluni casi anche al peggioramento di alcuni “fondamentali”, non è destinata a esaurirsi presto».
Qual è allora il portafoglio più adatto a un investitore prudente?
«In teoria sia bond, sia azioni potrebbero soffrire per i fattori sopra citati. In pratica, nonostante gli elementi d’instabilità, riteniamo abbia senso mantenere un sovrappeso sull’azionario, specialmente in quello dei Paesi sviluppati, perché offre rendimenti attesi di medio periodo più elevati rispetto ai bond. Ovviamente, sopportando la probabile volatilità. Riguardo all’obbligazionario, tenendo conto che la tendenza di lungo periodo dei tassi è al rialzo, un approccio flessibile può sfruttare i cicli di breve periodo per ottenere rendimenti assoluti positivi».
Sull’azionario com’è meglio orientarsi?
«I mercati azionari globali offrono livelli di valutazione differenti tra loro, per cui continuiamo a preferire l’azionario europeo a quello americano sulla base delle valutazioni relative. Tra i settori privilegiamo quelli che potrebbero trarre beneficio da un miglioramento delle scenario economico, quindi ciclici e finanziari».
Lo spread è ancora una minaccia?
«Le misure decise dalla Bce nel 2012 hanno posto le condizioni affinché non si verifichi più un “rischio sistemico” nell’area euro, e quindi anche sui Btp. Detto questo, non sono da escludere periodi di tensione legati alle nostre vicende politiche interne».
I titoli di Stato dell’Italia sono un’opportunità o è meglio stare alla larga?
«I Btp hanno un rendimento interessante, soprattutto a confronto con i titoli di altri Paesi. Per un ulteriore restringimento dello spread, la questione chiave da affrontare è la crescita. Servono, infatti, riforme strutturali che potrebbero liberare risorse e generare crescita duratura».