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 2013  settembre 06 Venerdì calendario

I COMUNI TEDESCHI SENZA SOLDI

Anche a Berlino sanno giocare con le cifre. Grazie all’economia che tira, caso mai rallenta ma non si ferma, l’attivo in bilancio è stato di una decina di miliardi di euro, ottenuto senza aumentare le tasse. Ma il Bund, la federazione, passa parte delle spese ai Länder, le regioni, e i governi locali le trasferiscono ai comuni che si ritrovano con l’acqua alla gola.
Berlino ha appena deciso di aumentare l’assegno sociale, il cosiddetto Hartz IV, di 9 euro, a 391, a partire dal prossimo gennaio.
Il costo complessivo per i 6 milioni e 100 mila assistiti sarà di 360 milioni, un milione al giorno. La spesa totale, compresi gli alloggi, raggiunge i 25 miliardi. E una parte è a carico dei Länder, mentre i comuni devono trovare e pagare le case per gli assistiti, compreso riscaldamento, luce elettrica e televisione. I sindaci devono pagare anche il mantenimento di migliaia di stranieri che arrivano sempre più numerosi, dal Medio Oriente e dall’Europa orientale. Altre misure comportano minori entrate per quasi 2 miliardi di euro, ma i sindaci cercano di non aumentare oltre una certa misura le tariffe per i servizi, dalla spazzatura ai trasporti.
Secondo un rapporto della fondazione Bertelsmann, pubblicato a fine agosto, almeno 10 milioni vivono in un comuni che sono sull’orlo del fallimento e che non è più possibile amministrare in modo efficiente. La situazione è più grave nelle regioni della ex Germania Est: nella sola Turingia i debiti locali sono aumentati dal 2007 del 30%. Anche all’Ovest il deficit cresce: nel settentrionale Schleswig-Holstein i debiti sfiorano i 3 miliardi, oltre 1.000 euro a testa, neonati compresi. Di nuovi investimenti necessari, inutile parlare. I debiti totali dei comuni ammontano a 130 miliardi di euro, 20 in più rispetto a cinque anni fa. Non equamente divisi: le regioni ricche, al Sud, il Baden-Württemberg e la Baviera, diventano sempre più prospere, ma aumenta la resistenza a far fronte alle necessità delle zone più deboli (secondo la cassa di compensazione che regola i rapporti federali).
I comuni non possono trovare nuove entrate e chiedono a Berlino di intervenire, a evitare che la situazione degeneri. In attesa di un intervento nazionale, non possono che tagliare dove possono: si chiudono i teatri e le piscine, si riducono le sovvenzioni culturali, gli extra per la scuola. Un paradosso nella ricca Germania. Il paese non è in crisi, ma molti piccoli centri sono sull’orlo del disastro: chiudono ogni giorno decine di negozi, perché i clienti preferiscono comprare in internet, la disoccupazione aumenta nei paesi, e diminuiscono di conseguenza gli introiti fiscali, mentre le grandi catene di distribuzione incrementano gli utili.
Un pericolo per la Cancelliera: la sua Cdu ha perduto tutte le elezioni regionali negli ultimi due anni. Al voto nazionale, il 22 settembre, dovrebbe vincere senza problemi ma si troverà a fronteggiare un Bundesrat dove socialdemocratici e verdi avranno la maggioranza. E la camera dei rappresentanti regionali ha il diritto di veto su tutte le leggi di importanza locale, cioè quasi tutte.