Stefano Feltri, il Fatto Quotidiano 5/9/2013, 5 settembre 2013
LA ROSSI AZZERA L’UFFICIO DI BONAIUTI
Il Mattinale non esiste più. Per anni, ogni giorno, uno staff a palazzo Grazioli preparava un bollettino che dava la linea a deputati e dirigenti del Pdl, molto più degli editoriali del Giornale o di Libero. Non solo: funzionava un po’ da ufficio studi, preparava i dossier per i politici che dovevano andare in televisione o affrontare un dibattito. Era lo strumento con cui per anni Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi e ascoltato consigliere, si è assicurato la compattezza di opinioni nel partito, strumento imprescindibile per indirizzare parlamentari spesso dalle basi non solidissime e contrapporsi alla cacofonia del Pd.
Ma Bonaiuti è decaduto da tempo, nel suo crepuscolo il Cavaliere si è consegnato ad altre mani, soprattutto a quelle di Maria Rosaria Rossi, che in questa legislatura lo ha anche seguito nel passaggio dalla Camera al Senato. Da tempo la Rossi sta rafforzando la presa sulla comunicazione del partito, anche controllando direttamente alcuni servizi con la società di cui è proprietaria con il marito, la Premier service.
ALLA ROSSI È STATO affidato il compito di attuare una drastica spending review a palazzo Grazioli, che è la residenza romana di Berlusconi ma i cui costi sono sostenuti dal partito (solo di affitto sono 39.754,24 euro al mese, che coprono anche le spese per gli uffici del mattinale). E la senatrice ne ha approfittato per smontare la struttura di comunicazione costruita da Bonaiuti: prima una sospensione estiva. Poi, due giorni fa, i precari e i collaboratori hanno scoperto che non ci sarebbe stata alcuna ripresa del lavoro. Congedato il direttore Fabio Vazio, un ex giornalista del Messaggero, scaricati precari che lavoravano a palazzo Grazioli e i tanti collaboratori che ruotavano intorno al Mattinale, in gran parte giornalisti in pensione.
Secondo quanto filtra dalle stanze della residenza romana del Cavaliere, hanno perso il posto anche un cameriere e alcune segretarie. Dai tagli della Rossi si sono salvate soltanto tre ragazze dello staff del Mattinale: Francesca Crispino, Paola Petti e Alessia Ardesi. Di Paola Petti, classe 1984, si parlò un paio di anni fa: la definivano “amica del presidente” (cioè di Berlusconi), forse anche per una somiglianza con la ex moglie Veronica Lario. Il suo compagno, Flavio Simmi, fu ucciso in pieno centro a Roma, nel quartiere Prati, nel luglio 2011, in una esecuzione dal movente ancora poco chiaro.
Chi vuole essere ottimista, tra gli ex del Mattinale, confida nella rinascita di Forza Italia: forse, quando il nuovo partito sarà operativo, la struttura di comunicazione sarà ripristinata. Chissà.
PER ORA il vuoto lasciato dalla creatura di Bonaiuti è già stato riempito: i parlamentari del Pdl che devono prepararsi per le comparsate televisive ricevono slide “molto accurate”, assicurano, dal gruppo del Pdl alla Camera, guidato da Renato Brunetta. L’ex ministro è un po’ ossessionato dalle presentazioni in Power Point, ne manda tre o quattro a settimana anche ai giornalisti (in questo periodo sta curando un “Osservatorio Renzi” a puntate, in passato si concentrava sullo spread). Ma la chiusura del Mattinale è comunque la fine di un’epoca, un altro pezzo del sistema berlusconiano che è crollato.