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 2013  settembre 05 Giovedì calendario

CASELLI GIORNALISTA DI FATTO CHE SI INDIGNA PER GLI ALTRI

Per deontologia giornalistica vorrei ri­cordare al magistrato Caselli, indi­gnato per le constatazioni di Panora­ma e Il Giornale, che il suo amico Travaglio insulta innumerevoli persone che la pensa­no diversamente da lui, e particolarmente il presidente Napolitano, con veemenza e di­sprezzo ben superiori a quelli di chiunque abbia criticato i magistrati e lo stesso Casel­li. Neanche Berlusconi è stato mai così vio­lento.
Caselli, poi, scrive sullo stesso giornale di Travaglio, Il Fatto, certamente fazioso, dichiaratamente antigovernativo e program­maticamente antiberlusconiano. Occorre­rà ricordargli che un magistrato, oltre ad es­sere indipendente, deve anche apparirlo? E con che faccia può criticare Il Giornale dalle colonne del Fatto?
Ma Caselli se lo immagina Falcone che scrive regolarmente sull’Unità? Borsellino che scrive regolarmente su Il Giornale? San­tiapichi che scrive regolarmente sull’Espresso? Gabriele Chelazzi che scrive regolar­mente per Il Manifesto? Caselli se lo immagi­na Pietro Toni che scrive regolarmente sul­la Nazione? Ed è giusto che un procuratore della Repubblica abbia una rubrica o scriva con assiduità su un giornale di parte?
Infine, per trasparenza e anche per chia­rezza, gli articoli di Caselli su Il Fatto, sono retribuiti? È offensivo chiederlo, quando si parla di ridurre gli stipendi di parlamentari e sindaci? E qual è lo stipendio del procura­tore Caselli? Ed è compatibile con l’eserci­zio dell’attività di giornalista? E ha rimborsi quando partecipa a processi, in qualità di parte lesa, su querela di parte?
Domande, credo, lecite.
Che resteranno senza risposta. *** Tra le notizie di maggiore evidenza degli ul­timi giorni, dopo un Consiglio dei ministri da separati in casa, c’è la fotografia di due riflessivi esponenti del centro destra, Beatri­ce Lorenzin e Gaetano Quagliarello, che prendono insieme un gelato. Si tratta, pro­babilmente, di forme di meditazione politi­ca Zen. La fotografia è stata pubblicata ovun­que, con il rilievo che meritava l’ecceziona­le episodio, e la sottolineatura che i due au­torevoli ministri si sono recati alla gelateria a piedi.
Vista la fotografia sui principali quotidia­ni italiani, in particolare La Repubblica e Il Corriere , la stampa internazionale ha mani­festato disappunto per non avere registrato la notizia. *** Qualche giorno dopo Sette ha pubblicato un’altra formidabile immagine di Quaglia­rello sui banchi del governo, digrignante con una penna in bocca. Il gelato era finito.