Roselina Salemi, La Stampa 4/9/2013, 4 settembre 2013
A DIGIUNO E NON SOLO PER EMULARE I VIP
Nella società confusa, anoressica da un lato, bulimica dall’altro ci voleva Papa Francesco perché la parola digiuno tornasse ad avere un significato spirituale. Digiuno per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero, il 7 settembre. Digiuno contro una guerra che sembra inevitabile. Ma il digiuno riaffiora ogni tanto, per ragioni terapeutiche e dietetiche, per via di vestiti troppo stretti, riaffiora perché gli inglesi lo hanno incluso nella «Fast diet», oggi di modissima. Il metodo del «cinque su due» permette di mangiare e bere a sazietà cinque giorni a settimana negli altri giorni limitarsi a 500 calorie, quantità decisamente francescana. Riaffiora perché uno scienziato autorevole come Umberto Veronesi digiuna una volta la settimana per 24 ore e segue un regime vegetariano-minimalista. Ci ha scritto un libro, «La dieta del digiuno» (Mondadori), spiegando il come e il perché. Mangiando meno, scrive Veronesi, si è più protetti dalle malattie cardiovascolari e dal diabete. Soluzione: mai più tre pasti al giorno, porzioni dimezzate e menù light. Addio alle bibite zuccherate. Un giorno di astinenza, bevendo soltanto acqua.
Certo, non è una prospettiva godereccia, ma forse anche le abbuffate con il loro seguito di ciccia e malattie cominciano ad avere meno appeal. Ridurre i pasti è, secondo Veronesi, il primo atto da compiere per purificare il corpo. Chiede: «Avete mai provato a meditare con lo stomaco pieno?». C’è chi, ricordando la buona pratica del «giorno di magro» come precetto religioso pensa a una ventata di spiritualità, ma del digiuno non si parlerebbe così tanto se non fosse entrato in quel di mix di abitudini delle celebs come yoga e meditazione. Da quando la popstar Beyoncé ha perso 9 chili con la dieta Master Cleanse o della limonata (un digiuno di almeno 10 giorni bevendo solo un elisir di sciroppo d’acero, limonata, acqua e pepe di Caienna) dichiarandosi anche più cosciente di se stessa, sono tutti attirati e terrorizzati dall’idea di seguirla. Sbarazzarci delle scorie, liberare anche la mente, chi non lo vorrebbe? Poi, anche nel digiuno, ogni star ha il suo. Quello di Jessica Alba è a intermittenza, (alcuni giorni) a scopo disintossicante. Quello di Gwyneth Paltrow è in realtà un semidigiuno, cioè una dieta di eliminazione (e lei ha eliminato caffè, alcol, latticini, zucchero, crostacei, mais, glutine, carne rossa, soia e tutti i prodotti industriali). Salma Hayek propende per un programma purificante basato su succhi freschi spediti direttamente a casa. Benedict Cumberbatch, Sherlock Holmes nella serie televisiva della BBC, ha digiunato due giorni su sette per prepararsi alla riprese di «Star Trek – Into Darkness», successo della scorsa stagione (lui era John Harrison, il cattivo) e lo raccomanda caldamente. Nel caso, lo rifarà. Poi c’è il digiuno accompagnato dall’agopuntura e avendo tempo, da blocchi di esercizi antistress.
Pur non essendo una novità (Ornella Muti ha raccontato il suo nel 2003) il digiuno è diventato cool, quasi un atto di pentimento nei confronti dello spreco sconsiderato, una dichiarazione di sobrietà, come sostiene Michael Mosley, medico giornalista della Bbc che l’ha provato. Intanto si moltiplicano siti e blog che offrono consigli: far precedere l’astinenza da un giorno a insalata fresca (non dall’equivalente di un pranzo di Natale), e durante il digiuno bere solo acqua pura. Tempi: si comincia con un giorno ogni 15 per arrivare a tre al mese. Ci si può spingere oltre, anche a 45, ma sotto controllo. ll -fai-da-te è vietato. Senza pretendere il coach di Madonna,per cominciare va bene un weekend detox. Tre signore milanesi hanno provato un famoso santuario del digiuno: arrivate il venerdì mattina, sono tornate la domenica sera così leggere che sono finite in pizzeria.