Sebastiano Vernazza, La Gazzetta dello Sport 4/9/2013, 4 settembre 2013
ORRORE IN BRASILE. TALENTO DEL FLUMINENSE SQUARTATO E FATTO A PEZZI
Sembra una storia uscita da «Gomorra». Squartato e tagliato a pezzettini per uno sgarro. E’ successo in Brasile e la vittima è un giocatore del Fluminense, il 18enne Gabriel de Oliveira Domingos Costa, promettente centrocampista dell’Under 20 del «Flu», prossimo all’ingresso in prima squadra. Vicenda agghiacciante, che si consumata in una favela di Nova Iguacu, nello Stato di Rio de Janiero.
Domingos Costa era scomparso il 16 maggio. Puff, svanito nel nulla. Nessuno ne aveva saputo più niente. Si sapeva però che pochi giorni prima aveva compiuto una rapina, assieme ad altri tre ragazzi, tra i quali il fratello di 15anni. Si era armato di una pistola e assieme ai complici aveva aggredito una donna di ritorno dalla messa. Il gruppetto le aveva portato via la macchina e dei soldi. Domingos Costa aveva cominciato a vantarsi del crimine e con l’auto rubata si era spinto a comprare cocaina a Parque Sao Francisco. Per di più scorrazzava per le strade a forte velocità. Errore grave: i boss locali non gradiscono che si entri in certi territori a bordo di veicoli ricercati, lo ritengono il modo migliore per attirare l’attenzione delle forze di polizia.
Gli investigatori hanno così ricostruito quel che è successo dopo. Due spacciatori, Marcelo Dino Silva, 26 anni, detto l’Astronauta o il Macellaio, e Douglas Ventura Conceiçao, 22, chiamato «01», hanno intercettato Domingos Costa dentro la favela e hanno «fatto rapporto» al loro capo, il 32enne Alex Sacramento Lopes, conosciuto come «Lico». Quest’ultimo ha condannato a morte il calciatore. Né colpi di pistola né strangolamento, l’esecuzione è stata degna del peggior film dell’orrore. A Domingos Costa sono stati tagliati i piedi, poi il ragazzo è stato squartato e il suo corpo fatto a pezzi. Non ci sono ancora certezze su quel che è successo dopo. Secondo alcuni informatori i resti del giovane sono stati gettati nel Rio Vermelho, il fiume che attraversa il quartiere. Secondo altri sono stati dati in pasto ai maiali. I vigili del fuoco hanno scandagliato acque e terreni circostanti, ma per ora non hanno trovato nulla.
I tre sospettati - Dino Silva e Douglas Ventura probabili esecutori materiali del delitto più il boss mandante Sacramento Lopes - sono stati arrestati con le accuse di omicidio e distruzione di cadavere. «E’ gente che non ha cuore - ha spiegato l’investigatore Luiz Enrique Guimaraes -. Criminali che uccidono e mutilano, e che non hanno pietà per nessuno. Hanno fatto una vigliaccata. Ci conforta che la gente comune si sia schierata dalla nostra parte, ma finché ci saranno compratori di droga il narcotraffico non cesserà e certi episodi si ripeteranno».
A giugno dell’anno prossimo in Brasile si giocherà il Mondiale e fatti del genere non fanno altro che aumentare l’allarme sicurezza. Due mesi fa, ai primi di luglio, nello Stato del Maranhao, Brasile del Nord, un arbitro uccise un giocatore e poi a sua volta venne linciato e decapitato dalla folla. Adesso la storia macabra di Domingos Costa. Il 18enne di Nova Iguacu giocava davanti alla difesa. Al Fluminense dall’età di 9 anni, era indisciplinato e frequentava cattive compagnie, ma una morte così rappresenta una sconfitta per l’umanità intera.