Claudia Terracina, Il Messaggero 4/9/2013, 4 settembre 2013
PER FINI NIENTE RIMPATRIATA A MIRABELLO: SCRIVO UN LIBRO SUL CAV
Gianfranco Fini torna a Mirabello, alla Festa tricolore. Anzi no. La notizia, spuntata sul finire di agosto, aveva eccitato i cultori della storia della Destra italiana. E invece no. L’ex leader di An, nonché di Futuro e libertà, ha deciso di declinare l’invito del patron della festa della bassa padana, Vittorio Lodi, che da anni sancisce la ripresa dell’attività politica per gli aennini, i futuristi e anche per i nostalgici del Duce. Difficile per Fini resistere alle lusinghe del vecchio amico, che lo ha invitato «almeno a venire a mangiare un piatto di tortellini nel natio modenese». «Vado o non vado?», si domandava nella calura estiva. Ma alla fine ha deciso per il no.
IL SAGGIO
E, dalla barca che solca l’azzurro mare di Ansedonia, il leader annuncia: «Non andrò a Mirabello. Un po’ mi spiace. Ma, come da programma, tornerò sulla scena a metà ottobre, quando presenterò il mio libro su Berlusconi».
Dunque bisognerà attendere l’uscita del saggio sul Cavaliere, che già suscita gran curiosità, dato che l’epilogo della parabola di colui che fu il capo del centrodestra, è stato esattamente quello che Fini aveva previsto. Un avvitarsi nelle sue personali vicende giudiziarie. Tuttavia i fedelissimi assicurano che il libro di Fini «non conterrà rivelazioni esplosive, non sarà una raccolta di gossip, ma solo l’esposizione della storia così come l’ha vissuta l’ex presidente della Camera». Che, da parte sua, non può non ricordare che la rottura che lo costrinse a puntare il dito contro l’alleato avvenne proprio sul tema «del rispetto delle regole e della legalità».
Ci sarà tempo per dibattere sull’argomento, visto che Fini ha intenzione di girare l’Italia per presentare adeguatamente il suo libro. Ma intanto sceglie, ancora una volta, la strategia dell’assenza. E così resta rintanato nel buen retiro di Ansedonia, dove si divide tra le figlie «che crescono che è una meraviglia», la compagna, Elisabetta Tulliani, e le amatissime immersioni subacquee.
LA KERMESSE
E, in sua assenza, a Mirabello, piombano molti ex di An. Ma non Ignazio La Russa, ormai pienamente coinvolto nell’avventura di Fratelli d’Italia, insieme a Giorgia Meloni, promessa della nuova Destra, magari in team con il sindaco leghista di Verona, Tosi. Anche Fabio Rampelli è incerto. Dovrebbe invece andare l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che, prima dell’estate, per non essere risucchiato in Forza Italia 2, ha lanciato la sua Alleanza popolare, della quale si aspettano notizie. Non ci sarà invece Francesco Storace, delusissimo dalla «mancanza di progettualità» degli ex camerati. Tanto meno Luca Bellotti, che tornò di gran carriera nel Pdl. Non interverrà Aldo Di Biagio, senatore ex futurista, eletto all’estero, che difende l’onore della Destra finiana a palazzo Madama, dove è approdato anche Benedetto Della Vedova, già fedelissimo dell’ex presidente della Camera, ma che ormai si trova benissimo con Mario Monti.
Strano destino quello dei finiani. Umberto Croppi e Flavia Perina orbitano ormai nell’area del sindaco di Roma, Ignazio Marino. Più a sinistra che a destra, dunque. Infatti, Croppi a fine mese presenterà il libro di Goffredo Bettini, eminenza grigia del Pd romano. Perfino Italo Bocchino è stato visto alla presentazione del manifesto politico dell’inventore del modello Roma. Sempre a sinistra, o meglio all’area ambientalista, guarda ora Fabio Granata, che sognava la rinascita della Destra democratica e ora si ritrova con Ermete Realacci e Roberto Della Seta, riusciti, a quanto pare, a superare gli steccati tra i poli. Chi invece ha scelto la libera imprenditoria è Checchino Proietti, già uomo ombra di Fini, che ha aperto una spaghetteria.
Claudia Terracina