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 2013  settembre 03 Martedì calendario

RICCARDO SILVA «RE» DEL CALCIO IN TV: DALLA SERIE A 120 MILIONI NEL 2014

Sugli schermi internazionali il campionato di calcio appena iniziato vale tra i 120 e i 125 milioni. Una crescita di una trentina di milioni nel giro di due stagioni visto che la Serie A 2011-12, quella del testa a testa tra Juventus e Milan, portò a un giro d’affari estero di 95-100 milioni. Almeno stando alle stime sull’esercizio in corso della Mp&Silva, titolare esclusiva dei diritti internazionali della Serie A finita al centro del dibattito sull’export del pallone nostrano e sulla sua portata economica. Non un calcio da sceicchi come la Premier League inglese, che viaggia a numeri 5-6 volte superiori, ma comunque un business che regge il confronto con la Liga spagnola (130 milioni il suo fatturato estero) e doppia in valore la celebrata Bundesliga (60 milioni). La Media Partners & Silva, creatura del manager Riccardo Silva cresciuto tra Milan Channel e la Infront Italia, ha siglato contratti per 120-125 milioni per vendere le licenze tv della Serie A all’estero - secondo quanto ricostruito da Radiocor - dopo essersi assicurata l’esclusiva per 117 milioni in una gara indetta dalla Lega Calcio (advisor Infront) nella quale lo stesso gruppo ha già messo le mani anche sul campionato 2014-15 mettendo sul piatto 120 milioni. Se i ricavi crescono dunque, i margini del calcio da esportazione sembrano restringersi tant’è che lo stesso Silva sembra avere la tentazione di uscire da questo business per buttarsi su sport più remunerativi come l’Nba: rumors studiato in vista della prossima gara indetta tra un anno o reale cambio di strategia abbandonando una Serie A che gli ha fatto incassare quasi 70 milioni di dividendi in meno di dieci anni? Il gruppo Silva - che al momento non redige un bilancio consolidato ed è una galassia di holding irlandesi e lussemburghesi oltre a società operative da Londra a Singapore - ha già in asset diversi dal calcio italiano i suoi business di punta. Nel 2013-14 il fatturato complessivo si aggirerà sui 420 milioni: 150 verranno dalla Premier League inglese che viene distribuita in una cinquantina di Paesi, oltre 120 dal pallone italico, 30 dal campionato francese mentre dagli altri tornei di calcio (Bundesliga, Portogallo, Usa) e da altri sport come il tennis arriveranno circa 120 milioni. Gli utili dovrebbero ammontare intorno ai 25 milioni. Al cambio di strategia in termini di business e di sport sta per corrispondere anche un ampio riassetto sotto il profilo propietario. La fitta rete di scietà sparse nel mondo convergerà sotto il cappello di un’unica lussemburghese, la MP & Silva Holding SA, che nell’assetto finale sarà partecipata al 50% dallo stesso Silva e al 50% dal ceo Andrea Radrizzani.