Marco Belpoliti, La Stampa 2/9/2013, 2 settembre 2013
NON BUTTATE L‘APRISCATOLE
L’ apriscatole è un oggetto estinto? Quasi tutti ne possiedono uno, ma quasi nessuno lo usa più. La maggior parte dei prodotti alimentari possiede oggi la linguetta, che permette di aprire la scatoletta senza farvi ricorso. Nei negozi di casalinghi ci sono in vendita molti modelli di differente forma e tipo, dal classico apriscatole inox all’apriscatole elettrico One Touch, quasi un robot.
La storia dell’apriscatole è quella di un ritardo. Nel 1810 un inglese, il commerciante Peter Durand, inventa un metodo per la conservazione dei cibi dentro latte, mediante riscaldamento; è il creatore delle scatole in banda stagnata. Occorrono però quarantacinque anni prima che arrivi l’apriscatole; prima si usavano scalpello e martello. Un altro inglese, Robert Yates, fabbricante di posate, ha brevettato il primo modello, seguito da Ezra Warner, un americano, tre anni dopo. Nel 1865 poi arriva l’apriscatole «a testa di toro», in vendita con un prodotto, il manzo marinato Bully; è stato a lungo il modello più usato. La rotella è invece del 1870, opera di William Lyman, si è diffusa solo a partire dal 1890. Il suo perfezionamento, ovvero l’introduzione della doppia rotella dentata, che lo fissa stabilmente al bordo, è del 1925, opera della Star Can Opener Company. Quelli oggi in vendita sono il risultato di un brevetto del 1931 – detto modello Bunker –, dotato di un manico a pinza, la cui particolarità consiste nell’aprire la scatola senza doverla tenere con la mano, mentre la lama incide il coperchio. Del medesimo anno è il brevetto dell’apriscatole elettrico, che però non ha avuto un gran successo.
Una storia davvero complessa per uno strumento così piccolo. Eppure senza le scatole non si sarebbero potute fare molte guerre, a partire dalla Guerra Civile americana. Allora ci si arrangiava: i soldati aprivano le scatole con la baionetta. La fornitura di cibo a soldati, che combattevano lontano dalla patria, in territori stranieri, e spesso senza possibilità di cucinare, si è fondata sulle scatolette, e dunque sull’apriscatole (oltre che sul pane conservato e le gallette). Per almeno cent’anni è stato dunque un oggetto prevalentemente militare. Nell’epoca dominata dalla smaterializzazione, per sopravvivere l’apriscatole si è trasformato in un oggetto di design. Bello da regalare, ma da tenere nel cassetto. Tuttavia non buttatelo, potrebbe ancora servire. Non si sa mai.