Andrea Tornielli, La Stampa 2/9/2013, 2 settembre 2013
BENEDETTO XVI LA RISORSA IN PIÙ DI FRANCESCO
Rimarrò «nascosto per il mondo». Aveva detto così Benedetto XVI ai preti romani lo scorso 14 febbraio, due settimane prima di lasciare il pontificato. Ma questo «nascondimento» al mondo, anche a motivo dell’affetto e degli inviti del successore Francesco, non è stato totale. Ieri, per la prima volta dal momento della rinuncia, il «Papa emerito» vestito di bianco, ha celebrato messa per gli ex allievi che annualmente si riuniscono per qualche giorno a fine estate, e i passaggi salienti della sua omelia, tenuta a braccio in tedesco, sono stati tradotti e divulgati da Radio Vaticana.
Omelia in sintonia con le parole di Bergoglio, dato che Ratzinger ha commentato il Vangelo in cui Gesù invita all’umiltà e a scegliere gli ultimi posti. Omelia resa pubblica, che conferma come quel «nascondimento» non sia totale né corrisponda a una clausura, nonostante l’anziano Pontefice emerito risieda in un ex convento. Benedetto XVI, assistito dalle quattro «memores Domini» cielline e dal fidatissimo don Georg nella duplice veste di segretario particolare dell’ex Papa e di Prefetto della Casa Pontificia di quello regnante, fa vita ritirata ma non monacale. Non scrive libri o discorsi, ma riceve visite: di amici, conoscenti, personalità ecclesiastiche e laiche. Alcuni di questi visitatori hanno rilasciato pubbliche interviste sui loro colloqui, o si sono limitati a riferirne in forma anonima, andando incontro a sonore smentite, come è accaduto nel caso recente riguardante la rinuncia al papato che Ratzinger avrebbe detto essere stata «voluta» da Dio.
Il Papa emerito è semi-nascosto e non nascosto anche perché, fin dal primo incontro a Castel Gandolfo, il suo successore Francesco ha permesso che si divulgassero le immagini di loro due insieme: il primo abbraccio, la preghiera insieme, il dialogo davanti al tavolino con i documenti di Vatileaks. La circostanza si è ripetuta quando Ratzinger ha fatto ritorno in Vaticano, e il 5 luglio scorso, nel giorno in cui veniva pubblicata l’enciclica «a due mani», Papa Bergoglio ha voluto al suo fianco il predecessore all’inaugurazione della statua di San Michele in Vaticano. Francesco considera l’emerito una risorsa. «È come avere il nonno a casa, ma il nonno saggio», ha detto Bergoglio sul volo di ritorno da Rio. Un’attenzione è dimostrata anche dalla conferma di Georg Gänswein a Prefetto della Casa Pontificia. Un quotidiano ponte tra il Papa in carica e il suo predecessore dimissionario e sempre meno nascosto.