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 2013  settembre 02 Lunedì calendario

MAGIA, FILTRI E SACRIFICI UMANI IN INDIA LA SFIDA DEI RAZIONALISTI

Per vedere un pezzo dell’India occulta basta andare al vecchio tempio del dio Hanuman, dalla testa di scimmia, a Connaught Place, nel cuore della moderna New Delhi. A pochi passi da un centro commerciale e da negozi di moda, l’indovino Raj Guru Rajnder Swami, vestito di una tunica rosa shocking, siede davanti a un tavolo dove è posata una grossa lente e una sua foto di parecchi anni fa con l’ex presidente della Repubblica indiana, lo scienziato nucleare Abdul Kalam. «Ho ricevuto diversi premi – si vanta - perché sono tra i pochi in India a leggere le linee della fronte». Ma il segno della mezzaluna che ha come «terzo occhio» e che è il simbolo di Kali, la dea nera della distruzione, rivela che si occupa anche di rituali magici come molti altri «tantrik», veri o presunti, che bivaccano sotto gli alberi sacri del tempio.

La gente li chiama comunemente «jaadu tona», che è la parola in hindi per dire «magia nera» ovvero «malocchio». Sono pratiche occulte o «tantriche» ancora molto diffuse soprattutto nell’India profonda, nelle campagne dove abita l’anima oscura del gigante asiatico e dove i computer e i call center convivono con superstizioni, orrori contro le donne e l’esclusione sociale dei «pariah».

Si stima che in India ci siano 5 milioni di santoni, dai brahmini che fanno le «puja» con le noci di cocco e l’acqua del Gange fino agli asceti che si cospargono il corpo con le ceneri delle cremazioni. Un gigantesco supermercato della superstizione che continua ad affascinare gli occidentali.

Questo volto nascosto dell’India è riaffiorato alla superficie di recente con l’uccisione di un medico, Narendra Dabholkar, un «acchiappa-stregoni» di 69 anni a capo di un movimento «razionalista» nello stato centrale del Maharashtra che si batteva contro rituali medioevali come la «caccia alle streghe» e l’aberrante pratica dei sacrifici umani. Secondo dati della sua associazione, ogni anno circa 3 mila bambini sono rapiti, torturati e uccisi dai «tantrik», gli stregoni indiani, per propiziare le divinità quasi sempre a favore di coppie sterili. Alcuni di questi crimini finiscono sulle pagine dei giornali perché sono scoperti dalla polizia, ma molti rimangono classificati come «scomparsa di minori».

Dabkolkar è stato freddato il 20 agosto a colpi di pistola da due sicari a bordo di una moto, mentre stava tornando nella sua casa di Pune dopo la consueta passeggiata mattutina. La polizia non ha ancora alcun indizio, ma i sospetti cadono su gruppi della destra indù che è molto potente nello stato che ha come capitale Mumbai. La sua morte ha creato un moto di indignazione e anche proteste di piazza nel Paese del Mahatma Gandhi che improvvisamente ha scoperto di essere bigotto e violento.

«È una vittima dell’intolleranza della società, ma temo che dietro la sua uccisione ci siano anche delle ragioni economiche» spiega Siddharth, 26 anni, dell’associazione «liberi pensatori» Nirmukta che conta circa 8 mila soci a New Delhi. «Con l’aumento del benessere, soprattutto della classe media, ci sono evidentemente molti interessi in gioco – aggiunge - e Dabholkar ha pestato i piedi a potenti lobby religiose che gestiscono il business della superstizione».

Il movimento, che si definisce «ateo e agnostico» organizza conferenze e altre attività anti-superstizione in otto metropoli. «Non siamo contro le religioni, ma contro le pratiche che in nome della religione creano misoginia, omofobia e in generale limitano la libertà di pensiero o peggio fanno del male alla gente» spiega Raghu Kalra, 22 anni, che è anche tra i responsabili del club degli astronomi amatoriali della capitale.

Per questi moderni Galileo, l’astrologia e perfino le medicine alternative come l’ayurveda sono «prive di basi scientifiche» perché escludono la sperimentazione che è invece un elemento determinante della scienza moderna. «Per esempio – continua – si sa benissimo che lo zodiaco come lo studiano gli astrologi non esiste più perché non coincide più con le 12 costellazioni che con gli anni si sono spostate». L’altro tiro al bersaglio preferito degli «umanisti» sono i guru famosi come il Sathya Sai Baba di Puttaparthi, scomparso due anni fa e celebre in Italia grazie ai legami con il fratello dell’ex leader Bettino Craxi. Il santone dai folti capelli ricciuti usava un «trucco da prestigiatore» per far comparire la cenere sacra nelle sue mani e, ancor peggio, è stato coinvolto in una torbida storia di omicidio «ma è sempre stato protetto dai poteri forti» afferma con amarezza Siddhart.

Un altro «acchiappa stregoni», Narendra Nayak, presidente della Federazione delle associazioni razionaliste indiane (Fira), che raggruppa 85 organizzazioni, è stato minacciato di morte per le sue attività di smascheramento di «tantrik» e guaritori nei villaggi più remoti dell’India. «L’uccisione di Dabholkar non fermerà la nostra battaglia – ha affermato - ma la rafforza perché ora saranno migliaia quelli che combatteranno la superstizione».

Dopo l’incidente, il governo del Maharashtra ha varato un decreto legge, da anni era nel cassetto, che mette al bando la «magia nera» e punisce chi sfrutta il prossimo proponendo rituali, incantesimi o formule magiche o «mantra». È il primo provvedimento di questo tipo in India.

Non ci sono solo i rituali pseudo religiosi indù nel mirino dei razionalisti, ma anche i «miracoli» proclamati dalla Chiesa indiana. Lo scorso anno, uno dei decani degli «illuministi», Sanal Edamaruku, a capo di un’associazione che si chiama Rationalist International, fondata nel 1949 a Chennai e che ha 100 mila sostenitori, è stato denunciato per blasfemia dopo che ha smontato il «miracolo» di un crocefisso che «piangeva» in una chiesa di Mumbai. L’attivista, che ha scritto libri, partecipato a numerose trasmissioni televisive e anche lui nella lista nera di estremisti religiosi, si era accorto subito che le «lacrime» di Gesù Cristo erano prodotte da un’infiltrazione di acqua dal soffitto. Edamaruku è scappato all’estero per evitare il carcere e si trova ora in Europa, da dove grazie a internet continua la sua crociata contro la superstizione.