il Fatto Quotidiano 1/9/2013, 1 settembre 2013
I DODICI QUESITI DEI RADICALI
Sono dodici i referendum proposti negli ultimi anni dai radicali. Sei quelli che riguardano la giustizia e che hanno convinto Silvio Berlusconi. Ecco elencati i quesiti che il partito di Pannella vuole sottoporre al giudizio dei cittadini.
Finanziamento Pubblico
I radicali propongono l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Il testo interviene sulla legge n. 96 del luglio 2012 che ha creato un fondo unico per il finanziamento pubblico e rimborso spese elettorali (70% del totale) e un altro per il cofinanziamento dello Stato in aggiunta alle donazione private (30%). L’abrogazione proposta riguarda tutte e tre le tipologie di contributi. Il partito chiede invece di mantenere la disposizione che riguarda le detrazioni per le erogazioni liberali.
Separazione delle carriere dei magistrati
I radicali chiedono la presenza, nei gradi di giudizio, di un “giudice terzo”, obiettivo e imparziale. Secondo questa proposta di referendum, l’obiettività e imparzialità si ottiene solo separando le carriere del pubblico ministero e del giudice.
Contro l’abuso della custodia cautelare
Il referendum propone di applicare il carcere preventivo, cioè la custodia prima della sentenza di condanna, solo in caso di reati gravi.
Per la responsabilità civile dei magistrati
I radicali chiedono che in tempi rapidi il cittadino possa ottenere il giusto risarcimento per danni e per le ingiustiziepatite.Conquestiduequesiti credono che sia più agevole per il cittadino l’esercizio dell’azione civile risarcitoria (indiretta) nei confronti dei magistrati. Per questo chiedono ai cittadini di esprimere la loro opinione sull’abrogazione della legge del 1988 sul “Risarcimento dei danni cagionati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati”.
Per il divorzio breve
I radicali propongono l’eliminazione dei tre anni di separazione obbligatoria prima di ottenere il divorzio.
Riguardo i magistrati fuori ruolo
Il partito chiede che i magistrati dislocati nei vertici della Pubblica Amministrazione tornino alle loro funzioni originarie, così da smaltire l’enorme quantità di processi che si sono cumulati, destinati a diventare carta straccia per prescrizione.
Stupefacenti: niente carcere per fatti lievi
Nelle richieste dei radicali si chiede sia evitata la pena detentiva per fatti di lieve entità inerenti alla detenzione di stupefacenti, mentre resterebbe la sanzione penale pecuniaria della multa da 3 a 26 mila euro. I casi riguardano: coltivazione domestica, possesso e trasporto di quantità medie, condotte borderline tra consumo e piccolo spaccio.
Libertà di destinazione dell’otto per mille
Nei referendum si chiede che la quota relativa alle scelte non espresse sull’8 per mille rimanga in capo al bilancio generale dello Stato.
Immigrazione: lavoro e soggiorno regolare
Il referendum è indetto per abrogare il reato di clandestinità, e per eliminare quelle norme della Bossi-Fini che sostanzialmente impongono la via della presenza irregolare (e del lavoro in nero) ai lavoratori migranti. Il referendum, per essere precisi, chiede di eliminare una norma della legge del 2002 e una novità introdotta dal pacchetto sicurezza del 2009 di Maroni.
Abolizione dell’ergastolo
Il referendum chiede l’abolizione dell’ergastolo.
La detenzione deve avere, come finalità la rieducazione del condannato.