Paolo Rastelli, Corriere della Sera 01/09/2013, 1 settembre 2013
TORNA IN PISTA IL «VETERANO DEL CIELO»: IL B-52
Non si sa ancora se nell’attacco alla Siria gli Stati Uniti useranno i bombardieri strategici. Ma se lo faranno, quasi sicuramente entrerà in gioco anche quello che è il più vecchio aereo ancora pienamente operativo nell’arsenale di forze armate moderne, anzi modernissime, come quelle americane. È il B-52 Stratofortress, subsonico (958 km l’ora di velocità massima), a otto motori, 16 mila chilometri di autonomia, a tutti gli effetti un relitto della Guerra Fredda, il cui primo esemplare venne consegnato nel 1955. Il velivolo fu prima la spina dorsale dello Strategic Air Command (all’epoca del Dottor Stranamore, quando la capacità nucleare dipendeva più dai bombardieri che dai missili balistici) e fu poi usato in tutte le guerre americane (Prima e Seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Kosovo) utilizzando armamenti convenzionali. Continuamente ammodernato e migliorato, è previsto che resti in servizio fino al 2040, oltre 80 anni dopo l’avvio del progetto originale. Il B-52 non è più utilizzato per sganciare bombe, ma missili da crociera simili ai Tomahawk: si tratta degli AGM 86, con testata da 900 chili di esplosivo, capaci di volare fino al bersaglio a quota bassissima. Ogni bombardiere ne può trasportare fino a 20 esemplari. Chiamato affettuosamente BUFF (Big, Fat, Ugly Fellow, ossia Grande, Grosso, Brutto Tipo – Fonte Wikipedia), il B-52 è anche l’unico aereo che abbia dato nome a un cocktail.
Paolo Rastelli