Rinaldo Frignani e Alessio Ribaudo, Corriere della Sera 1/9/2013, 1 settembre 2013
LA EX NON DENUNCIA DI CATALDO
Ci sarebbe un nuovo filone di indagini nel caso della presunta aggressione di Anna Laura Millacci, ex compagna del cantante Massimo Di Cataldo per 13 anni.
È quello che potrebbe passare per le fotografie pubblicate su Facebook e poi dal settimanale Oggi di una festa in un locale romano alla quale la donna ha partecipato la sera stessa della presunta aggressione subita fra le mura domestiche. Le foto ritraggono la donna sorridente, senza evidenti segni sul volto, seduta su un divano con degli amici a un party. Ora la procura che ha indagato il cantante per maltrattamenti in famiglia e procurato aborto vorrebbe vederci più chiaro. Tesi d’accusa che, fino a oggi, il cantante ha sempre negato. Per il momento però gli inquirenti, con il pm Eugenio Albamonte, e la polizia indagano d’ufficio.
La vicenda era scoppiata il 20 luglio scorso quando Anna Laura ha denunciato pubblicamente su Facebook di aver subito percosse postando anche delle foto in cui lei appariva con il volto sanguinante. Inoltre, uno scatto ritraeva un presunto aborto di un bimbo. «Ho messo quelle foto sul web perché nessuno mi credeva, nemmeno i miei genitori», aveva poi spiegato l’ex compagna del cantante. Immagini raccapriccianti che avevano suscitato l’indignazione del popolo della Rete. Ieri, in serata, la donna ha rotto il silenzio pubblicando un messaggio nel quale racconta l’evoluzione ulteriore delle indagini.
«Voglio rompere un po’ le scatole perché visto gli inquirenti qui son venuti a prendere le foto postate e hanno mandato questa denuncia avanti, ora voglio che si sbrighino... perché il mio lavoro è fermo — spiega la donna — e vorrei ricominciare a fare una vita normale. Ma non riesco a farlo se su questa storia non viene data una perizia autorevole e scientifica». La donna ha spiegato sul suo profilo che dopo l’esplosione della vicenda ha chiuso la sua galleria d’arte e ha ricevuto numerose minacce che l’avevano indotta a chiudere l’account sul social network.
«Posso aspettare, non ho fretta, so come sono andate le cose — scrive Anna Laura — ed ho tutte le prove. Lasciamo pure che la gente parli ed immagini su questa storia fantasie di tutti i tipi o si diletti ad esprimere sentenze da giudice, da perito o medico legale». Intanto si è interrotto il rapporto fiduciario fra la Millacci e il suo avvocato. «Attualmente dopo questa brutta esperienza ho scelto per ora di non avere un avvocato penalista (ovviamente sulla questione civile è diverso ma quella è un altra causa) — ha spiegato su Facebook — in questo processo invece io non sono indagata ma sono la vittima e non capisco da cosa devo difendermi!!!».
Intanto anche Massimo Di Cataldo sostiene di essere stato danneggiato gravemente dalla vicenda. «La mia carriera è stata sconvolta — spiega l’artista — perché il 20 luglio dovevo presentare il mio nuovo singolo durante la serata in cui ricevevo un premio alla carriera e non solo non l’ho eseguito ma ho pure rimandato l’uscita». Il cantante non ci sta a passare per carnefice. «Ho subito una aggressione mediatica — continua Di Cataldo — ma sono sicuro di non aver fatto nulla e i magistrati spero presto acclarino la verità perché se è vero che abbiamo litigato in modo acceso quel giorno urlando è anche vero che io non l’ho aggredita». Versione che invece la sua ex compagna ha fornito agli inquirenti in modo diametralmente opposto.
«Quando sono uscito di casa — prosegue l’artista romano — dopo il litigio sono assolutamente certo che Anna Laura non aveva segni sul viso». Sulle fotografie si giocherà gran parte del caso. «Le ho viste anche io — prosegue — ma sono certo di come l’ho vista uscendo di casa. Io ora ci tengo a proteggere mia figlia da tutto questo circo mediatico e sto valutando se procedere contro alcuni media per diffamazione».
Però, non risulta che Di Cataldo abbia querelato la sua ex compagna. «Rimane la madre di mia figlia e non voglio – taglia corto il cantante – aggiungere benzina sul fuoco. Spero di ritrovare serenità ributtandomi sul lavoro e per questo pubblicherò su iTunes, fra due settimane, il singolo che doveva uscire il 23 luglio». Una cover del brano di Lucio Dalla Se io fossi un angelo. Un titolo che colpisce. «Ci sono delle strofe che oggi mi fanno venire i brividi — spiega il cantante — "io so che gli angeli sono milioni di milioni e che non li vedi nei cieli ma tra gli uomini sono i più poveri e i più soli quelli presi tra le reti". Perché questa strofa? «Perché io mi sento proprio preso fra le reti».
Rinaldo Frignani
Alessio Ribaudo