Fulmini 3/9/2013, 3 settembre 2013
BARBA «Sono nato che mio padre aveva i baffi. Non li ha mai tagliati: ma era un ufficiale dell’aeronautica, quelli erano consentiti, la barba no
BARBA «Sono nato che mio padre aveva i baffi. Non li ha mai tagliati: ma era un ufficiale dell’aeronautica, quelli erano consentiti, la barba no. Ora sul campo di barbe se ne vedono parecchie: De Rossi, Pirlo, Buffon. Ma se dovessi dirne una a cui mi ispiro è quella di James Harden, guardia degli Houston Rockets: la sua è una signora barba» (Davide Moscardelli). BIONDA «La gente preferisce sempre vedere una bionda che quattro tizi con la barba» (Filippo Magnini, sul maggiore successo mediatico di Federica Pellegrini rispetto ai colleghi maschi). ALLERGIA «Sono allergico a molte cose e tra queste ci sono i gatti e i cavalli. Se resto a lungo in loro compagnia non smetto di starnutire. Ma durante il servizio militare era anche peggio» (Kimi Raikkonen). SIRENA «L’acqua è l’elemento femminile per eccellenza, sensuale, ancestrale, profondamente legato alla nostra animalità. E io sono una donna con la coda, una sirena, mitica ammaliatrice di uomini: quando sono in mare la sensazione è fortissima» (Ilaria Bonin, campionessa mondiale di apnea dinamica in piscina). RISPARMIARE «Ho inventato un’ottima pasta in pentola a pressione, cotta con un bicchiere d’acqua dolce e uno di acqua salata perché in mezzo al mare la cosa più importante è risparmiare» (Giovanni Soldini, navigatore solitario tra i più famosi al mondo). VIZIATI «Non è un mondo di viziati, non vedo fenomeni. Io ho preso una casetta ad Anzio dove i miei ci portavano al mare. Ho qualche capo firmato e non cerco veline» (il laziale Antonio Candreva). LUSSO «Le spese più pazze che ho fatto sono sempre le macchine: un errore gravissimo. Non lo ripeterò mai più. Alla fine ci perdi solo i soldi, che non ho mai speso a vanvera. Un esempio? Mi sono preso una Porsche Cayenne, l’acquisto che proprio non valeva la pena fare. Ma dopo tante vittorie avevo voglia di concedermi un lusso» (Tony Cairoli, sette volte campione mondiale di Motocross). IDOLO «Sono cresciuto nel mito della McLaren la “macchina intoccabile”. Nessuno riusciva a starle dietro. Il mio idolo era Prost, un modello per la sua intelligenza, la sua guida precisa, la sua capacità di sbagliare pochissimo. Certo tutti i piloti che mi hanno preceduto in McLaren sono stati fenomenali, Senna, Lauda, Fittipaldi, ma il francese aveva qualcosa in più» (Jenson Button).