Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  settembre 01 Domenica calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - RENZI SI CANDIDA ALLA SEGRETERIA


REPUBBLICA.IT
ROMA - "Disponibile? Assolutamente sì, ma decidono gli elettori non io". Matteo Renzi ufficializza alla festa democratica di Genova, la sua candidatura alla segreteria del Pd. Con un’intenzione chiara: "Non possiamo ripetere l’errore dell’altra volta di sbagliare un calcio di rigore a porta vuota. Dobbiamo vincere".
Sulle primarie: "C’è un fatto ontologico, ci chiamiamo democratici, perché scegliamo insieme - sottolinea il sindaco di Firenze -. "Sarebbe importante se prima della festa, il segretario del Pd ci convocasse questa benedetto congresso, che va fatto entro il 7 novembre. Io comunque mi son tenuto libero tutte le domeniche prima...". "Che io ci stia facendo un pensierino non è un mistero - aggiunge Renzi. Il problema è che regole ci saranno, e soprattutto che tipo di idee ci saranno. Basta casacchine di appartenenza".
Al centro del discorso del sindaco di Firenze la necessità per il Pd di essere un partito ’vincente". "Se avessimo pensato un po’ di più al lavoro dei giovani e meno a smacchiare il giaguaro al governo ci saremmo noi, senza Alfano, Brunetta e Schifani" - ha evidenziato il sindaco di Firenze.
Con le primarie aperte "sono convinto che avrei perso lo stesso", - ammette Renzi - ma il Pd "non avrebbe perso le elezioni, perché abbiamo mandato via delle persone" che avrebbero voluto votarci. "Le elezioni si vincono sul coraggio, non sulla paura", ha aggiunto il sindaco di Firenze.
Renzi ha poi ripercorso la travagliata elezione del presidente della Repubblica, partendo dalla candidatura di Franco Marini. "Io non ero grande elettore, ci sarei andato volentieri, ma non m’hanno eletto. La sua candidatura è nata nel modo peggiore possibile. Ma l’ho detto in modo trasparente". Discorso diverso per Romano Prodi, tradito da 101 voti ’amici’. "Se tu vai alla riunione di gruppo e dici siamo d’accordo e poi non lo voti, questo è un atteggiamento morale e inqualificabile. Non si accoltella alle spalle. Dobbiamo liberarci di questi atteggiamenti. Chi ha impallinato Prodi immaginava percorso successivo".
Un passaggio è dedicato al tema delle correnti. "Il primo che mi dice di essere renziano gli consiglierei un trattamento sanitario obbligatorio, no alla politica che si riduce ad un cognome con un suffisso". "La corrente non può esistere più - attacca Renzi -, non voglio il voto di gente che vuole diventare renziana. Voglio il voto di uomini e donne liberi". Una replica è diretta a Pierluigi Bersani: "Quando il 2 dicembre ho perso le primarie, ho fatto un discorso in cui ho detto: "Ha vinto Bersani". Se c’era una corrente di Renzi, avrebbe il 40% dei posti in Parlamento. Ma non è così, non servirebbe a niente. Se ho preso i voti l’altra volta, li ho presi perché avevo le idee".

BERSANI: SEI TU IL RE DELLE CORRENTI
IRENZE - Rottamare le correnti del Pd? "Benissimo, sono pronto a collaborare fino in fondo, ma dico anche con grande amicizia e serenità che non ho mai visto una corrente così organica come quella che potremmo chiamare renziana". L’ex segretario Pierluigi Bersani replica così a Matteo Renzi, che il giorno prima a Forlì, lanciando di fatto la propria candidatura a segretario nazionale, ha messo al primo punto del suo Pd la cancellazione delle correnti. E per un momento, di fronte alla prossima stagione congressuale, rivive il vecchio duello andato in scena con le primarie dello scorso anno.
"Sono pronto a collaborare e fare un partito federale", dice Bersani dal palco della festa democratica di Bologna. Ma se si va a vedere in Parlamento, aggiunge l’ex segretario "nel nostro gruppo sono successe cose mai viste, tipo la presentazione di mozioni o di leggi di correnti. Ma no! Se Renzi deve smontare l’eccesso di correntismo e fare aree politiche che non siano fedeltà a una persona sono d’accordissimo. Però sincerità e teniamo legati i fatti alle parole", incalza Bersani. Così come il viceministro dell’economia Stefano Fassina: "Spero che intenda eliminare non solo le altre correnti, ma anche la corrente di cui lui è a capo, che è una delle più strutturate".
Renzi per ora non reagisce. Lo farà forse oggi alle 18, quando salirà sul palco della festa nazionale di Genova. Per ora si gode l’effetto rientro, dopo la folla entusiasta che si è trovato di fronte venerdì, prima a Forlì e poi a Reggio Emilia. "E quando mai si erano viste da noi 4mila persone così entusiaste?", dice Marco Di Maio, il deputato 30enne segretario del Pd di Forlì. "A Reggio Emilia c’erano 8mila persone, stime della questura. Gli stand hanno fatto un record d’incassi", aggiunge Andrea Rossi, sindaco di Casalgrande e dirigente organizzativo del Pd reggiano.
"Abbiamo visto bene le persone che c’erano: alla festa nella campagna di Forlì c’erano i vecchi compagni ma anche tanti elettori estranei al centrosinistra", racconta Di Maio, un anno fa sostenitore di Bersani e oggi del sindaco di Firenze. Niente facile ironia però: "La forza di Renzi sta anche nella sua capacità di attrarre consensi al di là dei confini nostri tradizionali". E se un anno fa in Emilia vinse Bersani, "oggi si è ribaltato tutto - dice il deputato di Forlì - la maggioranza sta con Matteo". D’altra parte, rileva il sindaco Rossi, "il popolo del centrosinistra è stanco delle delusioni, ha fame di vittoria. E dopo aver sofferto la in questi anni crisi vuole ora una speranza".
Lo stesso Renzi non nasconde soddisfazione: "Questa volta è un film diverso, non mi fermano", dice ai suoi. E se non è una ’rivincita’, la sua scalata al Pd, ci assomiglia. "Si avverte che il clima è cambiato, ora i corpi estranei sono gli altri", dice Francesco Bonifazi, il deputato fiorentino che in veste di ’chauffeur’ ha accompagnato Renzi nelle due tappe emiliane. "Ormai si è capito che c’è solo lui", aggiunge. Forse non ad Umbertide nel perugino però: "Alla festa Pd tutti i renziani sono stati esclusi dai dibattiti", denuncia su Twitter il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi.

QUINDICI SENATORI M5S PRONTI A UN GOVERNO COL PD: SMENTITA
ROMA - L’ipotesi di una disponibilità di 15 senatori del Movimento 5 stelle ad entrare in una maggioranza di governo con il Pd, di cui ha parlato Sonia Alfano, "è una boiata pazzesca, senza alcun fondamento". Lo sottolinea Mario Giarrusso, vicecapogruppo al Senato. "La Alfano -aggiunge- sta giocando con le nostre vite, mettendoci in difficoltà per accreditarsi presso chissà chi, il Pd o altri. Sono notizie completamente false, non ci sono stati incontri con la Alfano, siamo in vacanza".
Ma in caso di crisi di governo c’è comunque la possibilità di un dialogo con il Pd? "La linea è chiara e non cambia -replica Giarrusso- non faremo mai la stampella a Letta e al Pd. Fin dal primo momento, come ha ripetuto più volte Grillo, noi abbiamo indicato la disponibilità per un governo che avesse come base il programma del Movimento 5 stelle. Come è possibile pensare che entriamo in una maggioranza se non si riesce a raggiungere l’accordo su un punto minimo come la riforma della legge elettorale?". Un banco di prova su questo punto potrebbe essere l’inizio della discussione in Senato prevista per i prossimi giorni.
"Noi vogliamo una legge elettorale che vada nella direzione indicata dai cittadini -risponde Giarrusso- mentre l’orientamento che sta prevalendo è di passare dal ’Porcellum’ ad una porcata peggiore. Come si può dialogare con chi vuole riformare la Costituzione con un pregiudicato, con chi ci ha tenuto fuori dal gruppo che sta preparando la bozza per la riforma del regolamento del Senato, che ha un’importanza quasi pari a quella della Costituzione? Quando abbiamo chiesto di dare voce all’opposizione, ci hanno risposto che era rappresentata dalla Lega, mentre rimane fuori un movimento che rappresenta un terzo degli italiani".
"Allora tanto vale dare nuovamente voce ai cittadini -conclude Giarrusso- anche se capisco quei colleghi che non si danno pace, visto che avevamo preso l’impegno con gli elettori di cambiare il sistema di voto".

HUFFINGTON POST
Enrico Mentana ha intervistato oggi Matteo Renzi alla festa del Pd di Genova. "Una partecipazione di gente impressionante", ha osservato il direttore del Tg de La7. Mentana ha provato a chiedergli conferma della candidatura alla segreteria. "Il punto vero non è questo - ha spiegato il sindaco di Firenze - ma se alla festa del prossimo anno i Democratici saranno ancora indietro nei voti dei disoccupati, degli studenti, delle partite Iva". Poi a domanda ha risposto: "Sono disponibile a guidare il Pd, ma decideranno gli elettori".
19:31 – Oggi
"Voglio una sinistra che vinca, non che si compianga"

"Voglio una sinistra che governi l’Italia, non che si compiaccia delle proprie sconfitte"
Condividi +
19:27 – Oggi
"Scommetto che non si andrà a votare"

"Accetto scommesse, a votare non si va"
Condividi +
19:22 – Oggi
"I tecnocrati non ne hanno azzeccata una"

"I tecnocrati non ne hanno azzeccata una. Il Governo tecnico di Mario Monti, è stato un piccolo passo avanti per l’uomo, ma un grande passo avanti per l’umanità perché ha mandato via quelli di prima. Ma i tecnici non possono decidere dove fare i tagli. Cosa si taglia in casa lo decidono mamma e babbo, non il commercialista"
Condividi +
19:19 – Oggi
"Non faremo la dine della Grecia. Questa è la frase più stupida del millennio"

"Noi non faremo la fine della Grecia. Questa è la frase più stupida del millennio. Siamo grandi contributori dell’Europa, la seconda economia. Ma abbiamo ridotto i nostri obiettivi, le nostre ambizioni"
Condividi +
19:17 – Oggi
"Sarò conteno del governo quando avrà cancellato la Bossi-Fini"

"Con il governo sarò contento quando sarà cancellata la Bossi-Fini perché noi siamo lì per fare le riforme"
Condividi +
19:14 – Oggi
"Mentre gli italiani risparmiavano i politici spendevano"

"Abbiamo risparmio privato e patrimonio pubblico che sono quattro volte il debito pubblico. Mentre gli italiani risparmiavano, chi avevano mandato in parlamento spendeva i loro soldi e quelli dei loro figli. Io vorrei che il Pd desse del tu al futuro"
Condividi +
19:11 – Oggi
Il dietro le quinte

Condividi +
19:10 – Oggi
"Tante volte la sinistra insieme non per le idee, ma perché di là c’era Berlusconi"

"Tante volte la sinistra insieme perché di là c’era lui, non perché la pensava allo stesso modo. Ora si può cambiare finalmente"
Condividi +
19:09 – Oggi
"Berlusconi non andava condannato dopo il primo articolo del Fatto. Ma ora c’è una sentenza"

"Un garantista non considera Berlusconi colpevole al primo articolo del Fatto o di Repubblica, né dopo il primo servizio di Report. Ma se contesti una condanna passato in giudicato contesti lo stato di diritto"
Condividi +
19:07 – Oggi
"Rispetto per Berlusconi? Io non mi sono mai spostato, è lui che è stato condannato"

"Per anni accusato di essere fin troppo tenero nei confronti di Berlusconi. Bisogna aver rispetto per chi l’ha votato, non bisogna avere la puzza sotto il naso, non si deve giudicare chi non ci ha votato. Domandiamoci perché non siamo riusciti a convincerli. Io non mi sono mai spostato, è Berlusconi che è stato condannato"
Condividi +
19:04 – Oggi
"Pd è rassegnato, ci vuole più grinta e convinzione"

"Spesso tra i nostri rassegnazione. Invece serve grinta, energia, la convinzione che le cose si possono realizzare"
Condividi +
19:02 – Oggi
"Serve una tregua fiscale. Nemmeno con tre lauree ad Harvard si sta dietro ai cambiamenti della legge"

"Serve un po’ di tregua fiscale. È ovvio che i controlli ti beccano, nemmeno con tre lauree da Harvard si riesce a stare dietro ai cambiamenti normativi"
Condividi +
18:58 – Oggi
Stoccata a Letta: "Serve una rivoluzione radicale, non qualche manovra col cacciavite"

"A questo Paese serve una rivoluzione radicale, non qualche manovra col cacciavite". Il riferimento è al metodo più volte rivendicato da Enrico Letta e dal suo staff.
Condividi +
18:57 – Oggi
"Abolirei al Senato, ma finché c’è, bene l’istituto dei senatori a vita"

"Sono per l’abolizione del Senato. Il ping pong tra Camera e Senato oggi è superato, bisognerebbe fare le cose più veloci. Risparmiare le indennità senatoriali non cambia il paese, ma sarebbe un segnale positivo. Finché l’istituzione c’è, non credo che sia un errore indicare alla collettività delle figure eccellenti come quelle dei senatori a vita"
Condividi +
18:54 – Oggi
Il passaggio sul caso Ligresti

"Gli editoriali contro Ligresti sul ’Corriere della Sera’ li ho letti solo nell’ultimo periodo, visto che aveva il 5% la vicenda Ligresti, e lo dico da sindaco di Firenze dove c’era la Fondiaria ed è ben diversa da quella che era: ci sono degli uffici vuoti, ha impoverito la gente, e lo ha fatto in una cornice in cui nel settore non c’è stato un riassetto nel Paese. Noi abbiamo speso 8 miliardi in più dal 2002 in assicurazioni"
Condividi +
18:53 – Oggi
"Se si smacchia il giaguaro non si risolve il problema dei posti negli asili nido"

"Sono tra anni che prendiamo in giro per gli insegnanti. Gli facciamo fare il test, il concorso e poi, oibò, non c’è posto. Dobbiamo ricominciare a parlare di queste cose, come fanno in Francia e Germania. Se si smacchia il giaguaro non si risolve il problema dei posti negli asili nido"
Condividi +
18:51 – Oggi
Le critiche al Corriere

Condividi +
18:50 – Oggi
"Non ho chiesto il 40% dei seggi, le correnti non servono"

"Non ho mai chiesto tanti seggi quanti voi ho preso alle primarie. Adesso avrei il 40% dei seggi, ma non è così, non serve a niente. Le correnti che servono sono quelle delle idee"
Condividi +
18:48 – Oggi
"In America si sa chi sono i proprietari dei giornali, e in Italia?"

"In America si sa chi sono i proprietari dei giornali. In Italia hai la fondazione, che controlla la banca, che fa investimenti finanziari. Vanno rottamati anche questi signori"
Condividi +
18:45 – Oggi
"Ho riconosciuto a Bersani onore delle armi e rispetto per la persona"

"Quando Bersani si è dimesso, a lui ho riconosciuto non solo l’onore delle armi ma anche il rispetto della persona"
Condividi +
18:44 – Oggi
"Al congresso non voglio il voto dei renziani, ma di tutti"

"Al congresso non voglio il voto dei renziani, che sembra una brutta parola, ma di tutti gli uomini e le donne che hanno a cuore il Pd"
Condividi +
18:43 – Oggi
De Bortoli: "Sky oscura Mentana"

Condividi +
18:39 – Oggi
"Mi ha chiesto il sindaco di Siena come la pensavo sulle nomine Mps. E io: Ma che c’entro?"

"Mi ha chiamato il sindaco di Siena chiedendomi delle nomine su Mps. Gli ho risposto: Io che c’entro?"
Condividi +
18:37 – Oggi
"Chi parla di renziani gli consiglio un Tso"

"Il primo che mi dice renziano gli consiglio un trattamento sanitario obbligatorio"
Condividi +
18:37 – Oggi
Confusione tra Churcill e De Gaulle

"Vasto programma, avrebbe detto Churchill", dice Matteo Renzi in un passaggio del suo intervento alla Festa del Pd a Genova. "De Gaulle", lo corregge l’intervistatore Enrico Mentana. "De Gaulle, sicuro? Ho fatto una gaffe", replica allora il sindaco di Firenze.
Condividi +
18:34 – Oggi
"Chi ha impallinato Prodi immaginava un percorso diverso per il dopo"

"Ho visto Fioroni girare con un telefonino con l’immagine di lui che votava Prodi. Ma chi ha impallinato Prodi non l’ha fatto solo contro il professore, ma perché immaginava un percorso per il dopo"
Condividi +
18:32 – Oggi
"Immorale il voto su Prodi"

"Abbiamo acclamato Prodi, poi in 101 l’hanno impallinato. Noi dobbiamo superare questa politica, è stato un discorso immorale"
Condividi +
18:32 – Oggi
"Su Marini il messaggio era inaccettabile"

"Vicenda Marini e vicenda Prodi sono state molto diverse. Sul primo messaggio inaccettabile: dobbiamo eleggere un cattolico. Si è fatto della candidatura al Quirinale non un discorso sulla persona, ma sulle convenzioni religiose che aveva
Condividi +
18:28 – Oggi
"La gente è stufa della nostra inconcludenza"

"La gente si era stufato della nostra inconcludenza, del fatto che non siamo mai stati coerenti. La scorsa legislatura abbiamo deluso sulla riforma della legge elettorale"
Condividi +
18:26 – Oggi
"Abbiamo dato l’idea di un partito chiuso"

"Ero convinto che avrei vinto. Ma se il Pd non avrebbe respinto le persone forse poi non avrebbe perso. Invece abbiamo dato l’idea di un partito chiuso"

CORRIERE.IT
Renzi risponde a Mentana sul palco della Festa del Pd a Genova. Ma è un intervento aperto il suo, accetta le domande della platea, scherza col pubblico. Parla con la consueta ironia il sindaco di Firenze. E affronta il tema della guida del Pd: «Io sono disponibile a guidare il Pd ma poi decidono gli elettori. Il punto non è quello che faccio da grande ma quello che facciamo insieme per un partito che non sbagli il calcio di rigore a porta vuota ma torni a vincere». E poi, rivolto a Epifani: «È ora che fissi il congresso e si decidano le regole».
PARTITO - Renzi accetta il discorso della candiatura e spiega la sua idea di partito. «Al congresso non voglio i voti dei renziani ma il voto di uomini liberi che hanno a cuore l’Italia. A chi dice renziano gli prescriverei un trattamento sanitario obbligatorio». Vuole un cambiamento radicale anche nel modo di fare politica. «Quando la politica sta in mezzo alla gente è seria, quando sta chiusa in una stanza è burocrazia». La sua idea di partito? «Nel Pd che faremo, i territori saranno al centro e non sarà Roma a dettare la linea».
BERSANI - Rivolgendosi a Bersani: «Se c’era una corrente dei renziani avrebbe chiesto spazio» dopo la sconfitta alle ultime primarie del Pd e invece «non è così, non perché sono un ingenuo, ma perché non serve a niente». All’ex segretario concede l’onore delle armi: «Penso sia preferibile il coraggio, la lealtà di chi dice le cose in faccia. Quando tutti erano con Bersani io non ho avuto paura di dirlgi in faccia che stava sbagliando. Ma ho continuato a rispettarlo anche dopo». Poco prima aveva accennato alla mancata elezione di Prodi al Quirinale: «Non mi è piaciuto il metodo» lasciando intendere che Bersani era stato colpito alle spalle.
ROTTAMAZIONE - Il Paese ha bisogno di una svolta. «Vanno rottamati alcuni personaggi dell’economia. Serve una rivoluzione radicale, non basta il cacciavite». «In Italia ci sono tante finte realtà imprenditoriali, dove con patti parasociali e sociali, anche con partecipazioni da prefisso telefonico, lo 0,12% o lo 0,15%, si controllano i grandi gruppi editoriali, industriali e i giornali».
SENATO - Sul parlamento Renzi prefigura una struttra più senlla dell’attuale. «Io sono per l’abolizione del Senato. Ill ping pong tra Camera e Senato andava bene ai tempi della Costituente ma oggi è superato. Oggi bisognerebbe fare le cose più veloci. Immagino che risparmiare 315 indennità senatoriali non cambia la vita del Paese ma sia un segnale»
BERLUSCONI - Inevitabile la domanda sulle vicende giudiziarie di Berlusconi. «Io sono rimasto dov’ero è lui che ha cambiato la sua, è lui che è stato condannato» ha detto Renzi. Aggiungendo «continuo a dire che non bisogna avere puzza sotto il naso per chi lo ha votato» ma che «contestare la condanna in Cassazione vuol dire «contestare le istituzioni». «Dopo 20 anni rivendico il diritto a non parlare tutti i giorni di lui. Dobbiamo parlare dell’Italia, di noi. Questo è il Pd che dobbiamo fare». Dichiarazione, quest’ultima, sottolineata dagli applausi del pubblico.