1 settembre 2013
NUOVO BRASILIANA GAMBARA
Delitto Marilia Rodrigues Silva Martins, 29 anni. Brasiliana, bel viso incorniciato da lunghi capelli neri, lavorava alla Alpi aviation do Brasil che vende ultraleggeri a Gambara (Brescia) e ogni tanto, non avendo una casa, dormiva sul divano del suo ufficio. Trovata cadavere lì dentro, sul pavimento, la mattina di venerdì 30 settembre. L’autopsia rivelò che era incinta di quattro mesi e che era stata strangolata. L’assassino aveva cercato di far sparire le tracce simulando il suicidio e bruciando il cadavere: aveva coperto Marilia con alcuni fogli di giornale, aveva cercato di farle ingerire dell’acido muriatico (col risultato che il liquido aveva impregnato la carta impedendo alle fiamme di divampare) e infine aveva rotto un tubo della caldaia a metano sperando in un’esplosione. Ieri la polizia ha arrestato Claudio Grigoletto, 32 anni, datore di lavoro della hostess e suo amante, pilota d’aerei «sicuro e un po’ sbruffone» che amava raccontare balle come quella d’essere stato in missione in Afghanistan con gli F16. Costui, sposato con Jessica, padre di due bambine (era diventato papà per la seconda volta a luglio), avrebbe ammazzato la brasiliana perché era incinta. L’uomo nega tutto, anche di essere stato legato a Marilia da un rapporto sentimentale, ma a inchiodarlo c’è una serie di indizi: la sera del delitto è tornato a casa con due graffi sul collo e un taglio alla mano (l’avrebbe ferito Marilia, con le unghie, mentre le stringeva le mani attorno la collo); aveva detto di aver lasciato Gambara nel primo pomeriggio di giovedì 29 agosto (il delitto è avvenuto verso le 17) ma vari testimoni lo smentiscono e in più è stato lui a pagare il conto dell’albergo San Marco dove Marilia ha alloggiato dal 16 agosto fino al 29 (la ragazza se n’era andata dicendo che andava a vivere a Gambara con Claudio). A peggiorare la sua situazione c’è anche il fatto che, siccome la moglie sospettava tutto da un po’, aveva creato un falso account con il nome della segretaria: da quell’indirizzo si era mandato una serie di mail che servivano per sviare i sospetti di Jessica. Le mail fasulle avevano creato un fantomatico fidanzato di Marilia, Paolo. Ma i messaggi non erano bastati e Claudio aveva promesso alla moglie un incontro chiarificatore per lo scorso fine settimana: avrebbero incontrato Marilia e il padre di suo figlio. Quell’incontro era fasullo, e man mano che la data si avvicinava il pilota aveva cominciato a vacillare. Fino a giovedì quando, senza via d’uscita, ha ucciso l’amante.
Giovedì 29 agosto arrestato martedì 3 settembre
(Brescia) — Marilia Rodrigues Silva Martins, 29 anni. Brasiliana, bel viso incorniciato da
lunghi capelli neri, fisico da modella, incinta di quattro mesi, da qualche
mese lavorava alla Alpi aviation do Brasil che vende ultraleggeri a Gambara
(Brescia) e ogni tanto, non avendo una casa, dormiva sul divano del suo
ufficio. Trovata cadavere lì dentro, la mattina di venerdì ????,
Nella notte tra giovedì e venerdì
Brasiliana uccisa, Claudio Grigoletto fermato. Il pm: “Era il padre del bimbo”
Il fermo del datore di lavoro, interrogato dai carabinieri per tutta la notte,
è stato disposto dal pm che gli contesta i reati di omicidio aggravato,
tentativo di soppressione di cadavere e procurato aborto. Marilia Rodrigues
Silva Martins, 29 anni, era incinta. Secondo i risultati dell’autopsia è stata
strozzata. Il presunto assassino non ha confessato
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 3 settembre 2013
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Carabinieri
Più informazioni su: Aborto, Brescia, Omicidio Volontario.
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Il cerchio intorno a lui si era già stretto da ieri. Ma oggi il datore di
lavoro di Marilia Rodrigues Silva Martins, 29 anni, è stato fermato con l’
accusa di omicidio. Claudio Grigoletto era sentito più volte dai carabinieri.
La giovane brasiliana, incinta al quarto mese di gravidanza, è stata
probabilmente strangolata. La donna era stata trovata morta venerdì scorso nell’
azienda in cui lavorava, la ‘Alpi aviation do Brasil’ che vende ultraleggeri a
Gambara (Brescia). Grigoletto “non ha confessato” ha spiegato il comandante
provinciale dei carabinieri di Brescia Giuseppe Spina. Verrà interrogato dal
gip entro 48 ore dalla richiesta di convalida del fermo della Procura.
”Aveva la necessità di eliminare il problema rappresentato dal fatto di essere
il padre del bambino che la brasiliana aspettava” ha spiegato il procuratore di
Brescia Fabio Salamone. Il procuratore ha aggiunto che “la donna è stata
strangolata ma potrebbe essere stato il gas a finirla”. Secondo gli inquirenti
Grigoletto, sposato e con e Marilia avevano una relazione. L’uomo ha “tentato
di bruciare il corpo con un liquido infiammabile” rivela Salamone. La morte
della donna risalirebbe a giovedì sera. E dalle cellule telefoniche, risulta
che Grigoletto, si trovava a Gambara quel giorno.
L’autopsia, oltre a evidenziare che era incinta, aveva mostrato agli
inquirenti che la ragazza non era morta per via dei colpi ricevuti alla testa
nell’ufficio in cui qualche notte dormiva – dal momento che non aveva una
residenza fissa – e nel quale, tra giovedì e venerdì qualcuno era entrato e l’
aveva uccisa. Ammazzando anche il figlio che portava in grembo. L’assassino
aveva inscenato poi un incidente o un suicidio, manomettendo il tubo che
collegava la piccola caldaia che ha sprigionato metano. L’odore era stato a
sentito, venerdì sera, dal padrone dello stabile che ha trovata la bella
brasiliana in una posizione difficilmente compatibile con una caduta, così come
lo erano le ferite che aveva alla nuca che hanno subito destato sospetti. Dubbi
che sono stati spazzati via dai risultati dell’autopsia facendo apparire sempre
più una messinscena la fuga di gas e il fatto che sia stato trovata nella
stanza una bottiglia di acido muriatico, quasi si volesse far credere a un
suicidio.
Grigoletto, che sosteneva di averla vista l’ultima volta giovedì, era stato
sentito come altre persone subito dopo il ritrovamento del corpo. Aveva
raccontato che alle 18 la ragazza, contattata per motivi di lavoro gli aveva
risposto con un sms: “Tutto tranquillo”. Anche l’altro datore di lavoro,
Roberto Tomellini, era stato sentito in procura dal pm Ambrogio Cassiani che il
giorno dopo la scoperta del cadavere aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di
reato di omicidio. Tomellini aveva anche effettuato il riconoscimento ufficiale
del corpo. I carabinieri di Brescia avevano mostrato cautela ma si erano detti
speranzosi in una svolta già ieri. “Stringiamo i tempi – ha spiegato il
colonnello Giuseppe Spina, comandante provinciale di Brescia -, lavoriamo a una
svolta ma sull’identificazione di una persona e su quando questo accadrà sono
due dati sui quali non possiamo fare previsioni”. Nei giorni scorsi i
carabinieri (a quelli della compagnia di Verolanuova si sono aggiunti quelli
del Nucleo investigativo) avevano sentito molte persone anche sulla situazione
sentimentale della vittima che, però, sembra non fosse definita. Lo aveva
confermato anche l’ex fidanzato, con il quale Marilia aveva vissuto qualche
mese prima di andarsene. Poi Marilia aveva cominciato a farsi vedere più spesso
a Gambara, dove dormiva anche qualche notte, sul divano nell’ufficio in cui è
stata strozzata.
Il fermo dell’uomo, interrogato al comando provinciale dei Carabinieri per
tutta la notte, è stato disposto dal pubblico ministero che gli contesta i
reati di omicidio aggravato, tentativo di soppressione di cadavere e procurato
aborto.
***
È giallo attorno alla morte di Marilia Rodrigues Silva Martins, una 29enne d’origine brasiliana ritrovata senza vita nel tardo pomeriggio di venerdì nell’ufficio dove lavorava, a Gambara, un paesino della pianura bresciana.
Gli investigatori lasciano aperte tutte le strade, dal tragico incidente al gesto estremo, ma col passare delle ore ha preso sempre più corpo l’ipotesi di una morte violenta. La Procura ha infatti aperto un fascicolo per omicidio, sebbene per ora — precisano a palazzo di Giustizia — non vi siano persone fermate e nessuno sia stato iscritto nel registro degli indagati. La donna sarebbe morta nella serata di giovedì, nell’ufficio dove lavorava e dove a volte si fermava anche a dormire, su un divano letto sistemato tra scrivanie e computer. Venerdì un forte odore di gas ha insospettito il proprietario dell’immobile. Quando l’uomo ha aperto la porta ha trovato la donna riversa a terra: aveva una ferita profonda sulla nuca, il volto in una pozza di sangue. Il gas, proveniente dalla caldaia del bagno, ha fatto pensare inizialmente al suicidio. La donna avrebbe perso i sensi e sarebbe caduta procurandosi le lesioni al capo. Poi però negli investigatori s’è insinuato il dubbio di una messinscena: l’omicida avrebbe causato la fuga di gas proprio per simulare un suicidio o sperando in una esplosione che cancellasse le sue tracce. I primi accertamenti dei Sis, la scientifica dei Carabinieri, mostrano una «difficile compatibilità» tra le ferite e una caduta accidentale. Per questo si sta passando al setaccio la vita della ragazza. Nata nell’84 in Brasile, da 16 anni Marilia Rodrigues viveva in Italia. Diplomata a Lodi, per sei anni è stata hostess di Air Dolomiti. Dagli accertamenti risulterebbe residente a Reggio Calabria, sebbene negli ultimi mesi si fosse trasferita nel Bresciano. Dallo scorso gennaio lavorava per una società con sede a Gambara che commercializza aerei ultraleggeri. «Era bellissima», ripetono in paese. Una di quelle ragazze che in strada non passano mai inosservate.
Gli inquirenti hanno ascoltato fino a tarda sera le persone vicino alla 29enne: i suoi datori di lavoro e il fidanzato, l’ultimo ad averla vista in vita nell’ufficio di Gambara.
Sullo sfondo si staglia l’ipotesi di un delitto passionale. L’autopsia disposta dal pm Ambrogio Cassiani, che si svolgerà domani, dovrà anche verificare le voci rimbalzate insistentemente in paese: Marilia sarebbe stata incinta. L’avrebbe saputo lei stessa da pochissimi giorni. Una gravidanza difficile, «a rischio depressione», avrebbe confidato a un’amica.
Intanto il piccolo paese di Gambara, poco più di 4mila abitanti, è sotto choc. Giacomo Conzadori, il proprietario dell’immobile che ha fatto la macabra scoperta, racconta la sua esperienza con voce tremante: «Quando ho aperto la porta ho visto il sangue e una sagoma per terra, ho avuto paura e ho subito richiuso». I vicini raccontano che già da giovedì sera, nella via, si avvertiva un forte odore di gas. «Per fortuna quando il proprietario ha aperto la porta non ha acceso la luce, altrimenti avremmo rischiato di saltare tutti in aria. Poteva crollare tutto». Forse era quello che l’omicida voleva.
Davide Bacca
RIPRODUZIONE RISERVATA
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BRESCIA — Quando giovedì sera è rientrato a casa sanguinava: due graffi sul collo, un taglio alla mano. Jessica, la moglie, lo ha disinfettato, gli ha messo garza e cerotti. «Mi sono ferito in aereo» si è giustificato Claudio Grigoletto. Ma quelle ferite erano l’estremo tentativo di Marilia Rodrigues Silva Martins di difendersi dalla furia del suo amante. Quello stesso giorno, cinque ore prima, la giovane brasiliana ha mulinato le braccia verso l’uomo che le stava stringendo le mani alla gola, ha affondato le unghie lottando per sopravvivere.
Quelle ferite, secondo l’accusa, sarebbero solo uno dei tanti indizi che l’altra notte hanno fatto scattare il fermo disposto dal pm Ambrogio Cassiani nei confronti di Grigoletto, il datore di lavoro della hostess uccisa giovedì scorso nell’ufficio di Gambara e ritrovata il pomeriggio successivo. Dalle tre della scorsa notte il presunto assassino della giovane brasiliana è in cella. Oggi sarà interrogato dal gip. È accusato di omicidio, procurato aborto e soppressione di cadavere. A suo carico i carabinieri del Nucleo investigativo di Brescia, coordinati dal capitano Pietro D’Imperio, hanno raccolto una serie di indizi che il procuratore Fabio Salamone definisce «gravi, precisi e concordanti che portano a individuare Grigoletto come l’unico responsabile possibile». Grigoletto avrebbe ucciso l’amante perché aspettava un bambino: era diventato papà per la seconda volta a luglio e aveva deciso di rimettersi in riga, di recuperare il rapporto con la moglie, la gravidanza di Marilia era solo un problema. Il pilota ha anche cercato di far sparire le tracce simulando il suicidio e bruciando il cadavere: ha coperto Marilia con alcuni fogli di giornale, ma ha pure cercato di farle ingerire dell’acido muriatico con il risultato che il liquido ha impregnato la carta impedendo alle fiamme di divampare. Grigoletto ha, quindi, rotto un tubo della caldaia a metano sperando in una esplosione.
Lui nega tutto. Anche di essere stato legato alla vittima da un rapporto sentimentale. Nega pure di essere il padre del bimbo che la hostess portava in grembo. Sarebbe nato a fine anno, la 29enne aveva detto ai pochi amici che frequentava che il piccolo era il risultato dell’amore con Claudio.
A inchiodare l’imprenditore, titolare della Alpi Aviation do Brasil, che commercializza ultraleggeri in Sud America, una serie di indizi. L’autopsia ha accertato che la ragazza è stata strangolata. I medici fanno risalire il decesso della 29enne a 24 ore prima del ritrovamento. L’omicidio risale a giovedì, verso le 17. E quel giorno a quell’ora il pilota imprenditore era a Gambara: il suo cellulare ha innescato la cella telefonica della zona. Agli inquirenti Grigoletto ha giurato di aver lasciato Gambara nel primo pomeriggio. Ha raccontato di un messaggio ricevuto dalla segretaria alle 18, ma il telefono della ragazza dalle 17.20 non viene più utilizzato. Il suo alibi viene smentito da diversi testimoni, lui stesso si è contraddetto ripetutamente. Grigoletto ha pagato l’albergo di Ponte San Marco dove Marilia ha alloggiato dal 16 agosto fino al 29: la ragazza se ne è andata dicendo che andava a vivere a Gambara con Claudio.
A peggiorare la sua situazione c’è anche il falso account creato con il nome della segretaria: da quell’indirizzo Grigoletto si era mandato una serie di mail che servivano per sviare i sospetti delle moglie. Le mail fasulle avevano creato un fantomatico fidanzato di Marilia, Paolo. Ma i messaggi non erano bastati e Claudio aveva promesso alla moglie un incontro chiarificatore per lo scorso fine settimana: avrebbero incontrato Marilia e il padre di suo figlio. Quell’incontro era fasullo, e man mano che la data si avvicinava il pilota dai nervi d’acciaio ha cominciato a vacillare. Fino a giovedì quando, senza via d’uscita, ha ucciso l’amante. E poi è tornato a casa: ha baciato le sue bambine, si è fatto curare dalla moglie. La vita di Marilia era finita, la sua stava ricominciando.
Wilma Petenzi
DAL NOSTRO INVIATO
BRESCIA — Lo stesso giorno in cui avrebbe strangolato Marilia, colpita alla nuca, tentato di farle ingerire dell’acido muriatico, rotto il tubo del gas e provato a darle fuoco, Claudio Grigoletto ha messo su Facebook una foto con le sue due figlie. Felici in mezzo al bosco, la più grande stretta al fianco, la più piccola, nemmeno due mesi, nascosta nel marsupio. Se è stato davvero lui a uccidere la ragazza partita dal Brasile per trovare la morte a 29 anni nella provincia bresciana, ora quel suo sorriso ti gela il sangue.
Grigoletto era fino a ieri quello che molti ragazzi sognano di essere. Pilota, istruttore di volo, imprenditore ambizioso che si era messo in testa di vendere ultraleggeri in Brasile. A 32 anni era già titolare con un socio di tre società, aveva una moglie giovane, due belle bambine e una deliziosa villetta in Franciacorta. E una segretaria che tutti gli invidiavano.
«Stavano sempre assieme, eravamo certi che tra di loro ci fosse una relazione» dicono senza esitazioni al campo volo di Bedizzole, dove Grigoletto addestrava i suoi allievi. Tutti sapevano che Marilia era incinta, e nessuno dubitava che il figlio che portava in grembo quella ragazza bella e sola, con pochi amici e senza una casa, fosse proprio del suo datore di lavoro.
L’inchiesta è stata rapida anche perché attorno alla brasiliana il mondo era davvero ristretto. «Frequentava appena 4 o 5 persone» elenca il procuratore Fabio Salamone. Oltre a Claudio, l’altro socio Roberto Tomellini, l’ex fidanzato Andrea, l’amica Federica che seguiva le lezioni per diventare pilota, e Paolo, il dipendente dell’azienda che doveva fornire i velivoli da piazzare in Sudamerica.
Tutti sapevano di quella gravidanza. È uno dei pilastri dell’accusa perché Grigoletto non solo nega di essere lui l’assassino ma persino di avere avuto una relazione con la sua dipendente. I magistrati sono convinti del contrario, anche perché era lui a pagare l’albergo a Ponte San Marco, sulla statale verso il Garda, dove andava con Marilia tutti i lunedì. È stata quella l’ultima dimora dell’ex hostess, dal 16 agosto fino alle notte prima del delitto, tredici giorni praticamente senza mai uscire. Pranzo e cena in stanza, riso bianco e piatti leggeri tanto da far preoccupare il personale, che vedeva quella povera ragazza con la pancia che cresceva e il corpo che s’ingraciliva. E lui infastidito che avrebbe risposto: «La rispedisco in Brasile». E davvero Marilia stava pensando di tornare in patria. Con quell’amore senza spiragli, con quel lavoro senza troppi affari che probabilmente sarebbe finito a settembre.
Dopo Ferragosto i muri di ipocrisia che Grigoletto aveva costruito hanno iniziato a sgretolarsi. Jessica, la moglie, doveva aver sospettato qualcosa già da un po’. A giugno aveva messo su Facebook una doppia immagine. In una ci sono delle ballerine brasiliane e sotto: «Un giorno la bellezza scompare». Nell’altra c’è una ragazza che accudisce un uomo malato: «Lei è una vera donna». Con Jessica che pretende verità e Marilia già al quarto mese che chiede un futuro, Claudio trova una soluzione forse presa a prestito dai serial tv che tanto ama come Csi e True Blood (che in italiano sarebbe «sangue vero»). Crea un falso account per spedire mail a nome della sua segretaria, manda a se stesso messaggi che lo scagionano e che invece indicano nell’amico Paolo il padre del futuro bambino. Li mostra alla moglie. Lei non ci casca. Le assicura che organizzerà per fine agosto un incontro a quattro: lui e la moglie, Marilia e l’ignaro Paolo. Se è così, è un appuntamento che deve far saltare a tutti i costi.
Chissà, forse sperava di riuscire alla fine a risolvere tutto, com’era nel suo carattere. Sicuro e un po’ sbruffone. Come quando si presentò la prima volta al campo volo raccontando dell’arruolamento nei marines e delle missioni in Afghanistan con gli F16. «Non era molto credibile, ma pieno di voglia di fare» ricorda Franco Pasini, il creatore della piccola pista. È finita con conti in sospeso e liti con i soci. A uno di loro Grigoletto si era offerto da consulente e poi aveva preteso un compenso da 14 mila euro. L’altro c’era rimasto male, era finita a carte bollate. Dopo un po’ di tempo avevano trovato nell’hangar chiuso a chiave quattro aerei con le ruote bucate. Nessuno ha mai capito chi fosse il responsabile.
Se è stato davvero lui ad assassinare la sua segretaria e madre del suo bambino, non può bastare mettere una foto con le figlie su internet per mettere tutto a posto.
Riccardo Bruno