Fulmini, 31/8/2013, 31 agosto 2013
BENE «Per il bene mio e del Madrid è meglio che me ne vada» (Kakà che pur di tornare al Milan si dice pronto a dimezzarsi lo stipendio)
BENE «Per il bene mio e del Madrid è meglio che me ne vada» (Kakà che pur di tornare al Milan si dice pronto a dimezzarsi lo stipendio). FANTASMA «Non ho niente contro la tecnologia sul gol fantasma. Però temo che poi si allarghi a rigori, fuorigioco, e altro. E che costi troppo. Ho visto il debutto in Premier. Ma nel rugby, dove la tecnologia è estesa a tante situazioni, l’arbitro non decide più e le tv hanno chiesto di anticipare l’inizio delle partite di un quarto d’ora perché si perde tanto tempo. Non sarebbe più calcio. La Fifa ha fatto firmare un contratto con il quale, in caso di errori, le squadre si impegnano a non fare causa. Mi sa che non sono così sicuri...» (Michel Platini). FANTASMI «A Brno ho fatto il miglior primo giro della mia carriera, eppure non ha funzionato. Cambiare tattica? Essere attendista? Non ce la faccio. Qui non è come alla PlayStation che passi i piloti come fossero fantasmi. Qui devi riuscire a staccare più forte e ora non siamo in grado di farlo. Dobbiamo cercare di vincere, ma per il momento non ci riusciamo. Certo, a questo punto non ho più niente da perdere e quindi posso anche rischiare» (Jorge Lorenzo). STILI «Marquez mi ha già superato in quanto a vittorie al primo anno nella classe regina: 5 contro 2. E mi supererà anche nei podi, visto che siamo già 10 pari. Noi due simili? Sì, amiamo le battaglie. Ma i nostri stili di guida sono completamente differenti. E lui ora è meglio di me» (Valentino Rossi). PRESSIONE «Non sono triste per la sconfitta… se ne perdono tante di partite... e Flavia (Pennetta, ndr) ha meritato, ha giocato benissimo, molto meglio di me. Contro Flavia o Roberta (Vinci, ndr) non riesco a caricarmi, a urlare e incitarmi come contro le straniere. Ma devo accettare il problema della pressione, e cercare di gestirlo al meglio. Ma devo soprattutto ritrovare il modo di stare in campo e lottare. E da un paio di settimane non sono tranquilla, sento troppo la pressione della classifica: non dormo bene, non sto bene...» (Sara Errani dopo la sconfitta contro Flavia Pennetta agli Us Open). COMBATTENTE «Mi sono fatta prendere dalla fretta, ho lottato, ho dato tutto, ma non è stato abbastanza. Peccato perché l’atmosfera è stata straordinaria. Mi sarebbe piaciuto andare più avanti nel torneo. Ma sono una combattente, continuerò a giocare per ritrovare il ritmo. Sono incredibilmente fortunata, posso vivere i miei sogni, è così che devo guardare alla mia situazione» (Venus Willams, affetta dalla sindrome di Sjogren, dopo essere stata sconfitta da Jie Zheng).