Alberto Mattone, la Repubblica 30/8/2013, 30 agosto 2013
DAL NOSTRO INVIATO
LONDRA
Si racconta che l’otto agosto scorso, Kim Jong-un fosse in platea ad applaudirla. Nove giorni dopo l’ha fatta arrestare, e il venti ne ha ordinato l’esecuzione, avvenuta a colpi di mitragliatrice in una pubblica piazza. Così si regolano i conti nella Corea del Nord, e la vittima dell’ultima purga del dittatore comunista è stata Hyon Song-wol, nota pop star di regime, membro dell’Unhasu Orchestra. Soprattutto, forse, sua ex fidanzata. È stata uccisa insieme a un gruppo di undici artisti: la direttrice del gruppo, Mun kyong-jin, vincitrice nel 2005 di un concorso internazionale in Ungheria. E sotto il fuoco del plotone d’esecuzione sono finiti cantanti e ballerini della “Wanjaesan Light Music Band” e della “Mornbong Band”. L’accusa per tutti è di aver girato video pornografici, e poi di averli immessi
sul mercato.
Accusa grave nell’unica dittatura comunista ereditaria al mondo, ma nessuno crede alla versione ufficiale del regime. Dietro all’ultima feroce esecuzione, la cui notizia è stata rilanciata dal sito del quotidiano britannico
The Telegraph
che ha ripreso fonti sudcoreane, molti analisti vedono la mano
di Ri Sol-ju, la moglie del nuovo padrone di Pyongyang, anche lei cantante pop (ma non di successo) fino alle nozze con Kim Jong-un. Con faciloneria era stata chiamata la “Carla Bruni” d’Oriente. Veste all’occidentale, ama l’arte, e la sua apparizione, accanto all’uomo forte del regime aveva suscitato la speranza che qualcosa avesse iniziato a incrinare la cortina di ferro della Corea del Nord.
Era stata fotografata accanto al marito per mesi, e nessuno sapeva chi fosse. Anzi, qualcuno aveva ipotizzato che quella donna misteriosa fosse proprio Hyon Song-wol, la vecchia fidanzata. Ruggini, gelosie. Le vite delle due donne si sono incrociate pericolosamente: e forse la First lady, che ha fatto parte anche lei della Unhasu Orchestra, ha voluto chiudere il conto per sempre. Perché, scrive il
Telegraph,
circolava la voce che il dittatore e la bella Hyon Song-wol continuassero a frequentarsi. I due si amavano, ma fu il Caro Leader, il padre di Kim Jong-un, a troncare la relazione dieci anni fa. Lei fu data in sposa a un militare e ha continuato la sua carriera, celebrando in canzoni lo stakanovismio
staliniano. Il suo successo? «Un’eccellente donna-cavallo ». Poi, ha spopolato nei concerti di regime con «Amo Pyongyang» e «Soldati del partito ».
Una popolarità ingombrante quella della rivale, per Ri Solju, che ha avuto due figli dal dittatore. E che sta preparando per loro la futura successione nella dinastia più crudele del
mondo. L’esecuzione del 20 agosto, effettuata davanti ai parenti delle vittime, ha chiuso definitivamente la storia tra la cantante e il marito. Ma, secondo il giornale sudcoreano
Chosun Ilbo,
il dittatore ha voluto dare un chiaro segnale che la sua leadership è forte e che il dissenso non viene tollerato: tra i musicisti uccisi, infatti, vi sarebbero anche dei cristiani, e
in Corea del Nord il possesso di una Bibbia si può pagare con la morte. «C’è una ragione politica dietro questo massacro — dice al
Telegraph
Toshimitsu
Shigemura, professore alla Waseda University di Tokyo, esperto di cose nordcoreane — a Pyongyang c’è un regolamento di conti tra gruppi rivali. Ed è
impossibile che nell’esecuzione di Song-wol, non ci sia lo zampino della moglie del dittatore
».