www.repubblica.it, 29 agosto 2013
ROMA - ’’Le ragazze vogliono solo divertirsi’’, lo cantava nel 1983 Cindy Lauper e lo ribadiscono a 30 anni di distanza i creatori di Pure, una discussa app dedicata in particolare alle donne - ma non solo - che promette incontri sessuali in modo facile, rapido e sicuro
ROMA - ’’Le ragazze vogliono solo divertirsi’’, lo cantava nel 1983 Cindy Lauper e lo ribadiscono a 30 anni di distanza i creatori di Pure, una discussa app dedicata in particolare alle donne - ma non solo - che promette incontri sessuali in modo facile, rapido e sicuro. Senza passare per le lunghe iscrizioni ai siti più commerciali, come Match, OkCupid o Badoo, evitando di rimanere incastrati in conversazioni online che iniziano con "come ti chiami" e finiscono con cene a base di risate finte e occhiate disperate al cellulare. Non sempre, certo. A volte da una foto profilo possono anche uscire un marito o una fidanzata, ma chi si iscrive a Pure è in cerca di tutta un’altra storia. Una storia fatta solo di sesso, appunto. E ottenerla, secondo i due giovani creatori di origini russa Roman Sidorenko e Alexander Kuthtenko, è solo un fatto di clic. Per iniziare basta connettersi al sito (getpure.org) dove per il momento è possibile richiedere un invito prima che la app superi la lista d’attesa - e forse la censura - dell’Apple App Store. Qui si può inserire la propria città, il proprio sesso, quello al quale si è interessati e lasciare la propria mail. Quando la app sarà scaricabile il processo di "matching" si baserà su pochi passaggi. Pure, l’app anti Meetic per incontri sessuali senza sentimento Navigazione per la galleria fotografica 1 di 5 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow () Gli iscritti dovranno specificare la preferenza a essere ospitati o a ospitare, scegliere le persone più attraenti in base a una foto profilo che non deve essere esplicita, e verificare che l’attrazione sia reciproca. L’utente vedrà solo le persone che hanno espresso un gradimento nei suoi confronti - rispondendo con un semplice "ok" o "no way", in caso contrario - che abitano vicino e che sono disposte a un incontro immediato. I sistemi di selezione avvicinano le persone in base alla loro possibilità di ospitare o viaggiare e alla loro posizione geografica. Rispetto ad altri metodi di incontri online Pure dedica una grande attenzione alla privacy dei suoi iscritti. Le foto e le informazioni sono visualizzabili solo dagli iscritti che hanno delle caratteristiche corrispondenti in fatto di preferenze e posizione geografica. Le immagini e le conversazioni in chat scambiate vengono cancellate dopo un’ora dallo scambio e non vengono salvate sui server di Pure. Per ogni incontro si lascia un feedback dell’utente incontrato, basato sull’affidabilità. Niente buche o foto finte. Chi non si presenta agli appuntamenti viene bannato. Contro le critiche di chi condanna la pericolosità degli incontri al buio - soprattutto per le donne - i creatori prendono distanza. Prima di conoscere gli utenti scelti, Pure ricorda agli iscritti di incontrarsi per la prima volta in luoghi pubblici, sicuri e neutrali, e di utilizzare sempre il preservativo durante i rapporti sessuali. In linea con la nuova tendenza delle "application da rimorchio minimal", come le ha definite il New York Magazine in un recente articolo dedicato al fenomeno, e sulla scia del fortunato Grindr, l’apripista del genere dedicato a un target maschile gay, i creatori spiegano che l’idea è nata dall’osservazione della app trova taxi Uber. Amata a New York, Londra, Stoccolma, meno a Milano dove non ha incontrato i favori dei gestori di taxi locali, Uber consente di trovare in ogni momento una macchina disponibile. Certo un partner non è una macchina, obiettano i critici, ma Sidorenko e Kuthtenko difendono la loro creatura. Loro si definiscono "pomosessuali", contrazione di post moderno e sessuale, ovvero persone libere da ogni tipo di etichetta ma non per questo asessuati, e propongono un mezzo di fruizione sessuale più libero e soprattutto meno cervellotico rispetto ai concorrenti AdultFinder, Blender e Bang with friends. Un’applicazione facile e giocosa che punta soprattutto al pubblico femminile, troppo spesso penalizzato nei principali siti di incontri online da una presenza maschile eccessiva. Alle donne in cerca di partner in passato aveva già pensato Gleeden, il primo sito di incontri extraconiugali pensato dalle donne. Ma anche lì, si lamentano le iscritte a caccia di fugaci avventure, si finisce spesso per parlare troppo e agire poco.