Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  agosto 27 Martedì calendario

ORA LO DICE ANCHE LA SCIENZA: ADAMO ED EVA SONO ESISTITI

Un’indagine da veri detecti­ve molecolari ha permesso a un team di scienziati italiani di fa­re luce sulle nostre radici e com­prendere in che modo le carat­teristiche genetiche maschili e femminili si sono differenziate. Il riferimento è al cromosoma «Y» maschile e al Dna mitocon­driale femminile, due parame­tri chiave per la storia evolutiva dell’Homo sapiens, tenuto con­to del fatto che il primo si tra­smette solo dai padri ai figli maschi, mentre il secondo viene ereditato esclusivamente dalla madre. Grazie a questo studio, siamo ora in grado di stabilire la «contemporaneità» di Adamo ed Eva e, soprattutto, i numero­si processi genetici e mutazio­nali che si sono accavallati nel corso dei millenni.
 Sappiamo, infatti, senza dub­bi che l’uomo proviene dall’Africa, ma in che modo la gene­tic­a abbia contribuito nei detta­gli a questo risultato, è sempre stato un argomento piuttosto spinoso: «Sia­mo passati da una visione nebulosa a una visione impressioni­sta - rivela Francesco Cucca, coordi­natore dello studio, membro ­del Cnr italiano e professore dell’Universi­tà di Sassari - Grazie ai progres­si della tecnica e all’approfondi­mento dello studio della se­quenza del Dna del cromoso­ma Y, abbiamo potuto rile­vare con una precisione senza prece­denti la storia genetica del maschio moderno, muovendo­ci a ritroso, fino a raggiungere un periodo compreso fra 180mila e 200 mila anni fa».
 Il risultato ottenuto da Cucca e colleghi è stato messo a con­fronto con altre ricerche effet­tuate sul Dna mitocondriale, già studiato in passato perché molto più piccolo del cromoso­ma Y e più facile da analizzare. Così è emersa la «contemporaneità» fra le due realtà evoluti­ve, maschile e femminile, e la presunta data in cui degli ipote­tici Adamo ed Eva possano es­sersi scambiati il primo bacio. «Lo studio, però, non deve trar­re in inganno - spiega Cucca - Non si tratta infatti di evidenzia­re tanto la contemporaneità dei nostri antichi progenitori maschili e femminili, ovviamente coevi visto che ci ripro­duciamo solo per via sessuata, bensì la nostra capacità di sape­re leggere il passato con sem­pre maggior nitidezza, utiliz­zando il Dna come un registro molecolare capace di farci ’viaggiare’ nel tempo, verso epoche sempre più distanti dal­la nostra realtà». 
L’Africa, in ogni caso, è senz’altro l’angolo terrestre in cui i nostri progenitori hanno mosso i primi passi per raggiungere l’Asia, l’Oceania, il Medio Oriente, l’Europa e il resto del mondo. Gli scienziati ritengo­no che l’Homo sapiens - e quin­di i nostri Adamo ed Eva - pro­ven­gano dalle regioni dell’Afri­ca subsahariana di 200mila an­ni fa. A Kibish, in Etiopia, nei pressi del fiume Omo, sono sta­te trovate prove concrete risa­lenti a 195mila anni fa. «Non è solo la genetica a condurci in questa parte del mondo, ma an­che altre discipline come l’ar­cheologia e l’antropologia - di­ce Cucca - Le migrazioni dell’uomo sono ’scritte’ nel suo Dna, e ora possiamo finalmen­te dire di disporre degli stru­menti idonei per disegnare l’in­tero cammino evolutivo uma­no». I ricercatori hanno esamina­to i dati genetici del cromoso­ma Y di 1200 individui di origi­ne sarda, ’portatori’ di un corre­do cromoso­mico rima­sto inaltera­to per secoli e secoli: «I nostri studi stanno evi­denziando come i sardi rappresenti­no la popola­zione con­temporanea con caratteri­stiche gene­ti­che più simi­li a quelle dei proto - euro­pei, gli anti­chi abitanti dell’Europa - conclude lo stu­dioso italiano - Abbiamo trova­to conferma anche da una serie di analisi compiute comparan­do l’assetto genetico di tutte le popolazioni europee contemporanee, con quello ottenuto dal Dna estratto da ossa preisto­riche, incluse quelle provenien­ti dalla mummia bolzanese di Similaun, il famoso ¨Otzi, vissu­to 5mila anni fa in Val Senales».