Lorenza Castagneri, la Stampa 28/8/2013, 28 agosto 2013
TREDICI ORIZZONTALE: QUANTI ANNI HA IL CRUCIVERBA?
Tredici orizzontale: inventò le parole crociate. Undici posti. Arthur Wynne. L’intuizione geniale che portò alla creazione del passatempo più celebre e conosciuto di tutto l’Occidente, al giornalista e scrittore americano venne esattamente un secolo fa. Eh sì: il cruciverba compie cent’anni, anche se non li dimostra. Perché il gioco, di cui tutti, ma proprio tutti, conoscono le regole, continua ad appassionare milioni di persone. Anzi, per molti, riempire le caselle in verticale e orizzontale, spremendosi le meningi, pensando e ripensando agli incroci e facendo attenzione che tutte le combinazioni di lettere combacino alla perfezione, è una vera e propria abitudine. Una di quelle cose che si fanno nei pomeriggi d’estate, quando il sole picchia e fa troppo caldo per uscire. Oppure in inverno. Poltrona, una bella tazza di tè fumante e loro: le parole crociate. Giocatori incalliti o enigmisti da spiaggia, quelli che si nascono o si riscoprono puntuali ogni anno con la bella stagione, tra un bagno e quattro chiacchiere con gli amici: sappiate che quello schema scarabocchiato e un po’ sgualcito che tenete sul comodino o nella borsa mare è un autentico pezzo di storia.
Le prime parole crociate furono pubblicate sul numero di dicembre di «Fun», supplemento domenicale del «New York World». Il «world–cross puzzle», come lo chiamarono, capostipite di tutti i cruciverba, finì direttamente in prima pagina: caselle bianche e nere suddivise in orizzontali e verticali. Obiettivo: inserire negli spazi vuoti le risposte alle definizioni proposte. Un’unica regola, semplicissima, quasi banale. Tanto che in poco tempo il cruciverba finì per conquistare il pubblico di tutto il mondo. Prendendo spunto dall’originale, infatti, in breve tempo, si diffusero versioni un po’ in ogni lingua. Ciascuna con il proprio stile: dal modo di redigere le definizioni, non soltanto quesiti ma in certi casi dei veri e propri mini-giochi di logica, fino alle risposte, talvolta non proprio così intuitive, soprattutto per chi ha poco la mano.
In Italia la passione per verticali e orizzontali scoppiò a partire dal 1925. In quell’anno la «Domenica del Corriere» pubblicò il primo «indovinello di parole crociate». Quello che soltanto qualche anno dopo, nel 1929, venne battezzato più semplicemente cruciverba. Così lo chiamò, nel 1929, lo scrittore ed editore, oltre che grandissimo appassionato, Valentino Bompiani. Un po’ più sfortunata la citazione di Giuseppe Airoldi, anche lui giornalista e amante dei giochi di parole, nonché papà mancato del cruciverba. Sì, perché l’enigmista originario di Lecco fu autore del primissimo schema da compilare che apparve il 14 settembre 1890 sulla rivista «Il Secolo illustrato della domenica»: una griglia di dimensione 4x4 e soltanto con caselle bianche, in cui ogni riga e ogni colonna conteneva una singola definizione. Mancano i riquadri neri, caratteristica fondamentale del gioco. Ad aggiungerli ci pensò qualche anno dopo Wynne e si conquistò così la fama di cui gode ancora oggi.
Dopo il debutto, in Italia il nome delle parole crociate si lega a doppio filo con la pubblicazione culto per tutti gli amanti del genere, «La Settimana Enigmistica» e al nome del suo direttore Piero Bartezzaghi. Ai giovani forse potrà dire poco, ma come dimenticare il mitico cruciverba a schema libero pubblicato immancabilmente, in ogni numero, a pagina 41 e noto semplicemente come «il Bartezzaghi»? Un appuntamento da non perdere. Per i poco esperti, una roba da perderci le giornate. Un oggetto da gruppo di studio, mentre loro, i veterani, dall’alto della loro conoscenza della materia e degli autori degli schemi, senza ammettere l’aiuto di nessuno lo completavano in un pomeriggio.
Oggi, nell’era degli smartphone, ai cruciverba tradizionali si sono affiancate le app. Ce ne sono a decine: classici, a tema, in inglese per imparare la lingua divertendosi. Ma il Web offre anche un’infinità di siti dove cimentarsi gratuitamente e con pochi click. Passa il tempo ma la febbre per verticali e orizzontali resta. E allora, buon compleanno, cruciverba.