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 2013  agosto 28 Mercoledì calendario

FRANCIA, IN PENSIONE CON 43 ANNI DI CONTRIBUTI

Nel 2035 i francesi andranno in pensione con 43 anni di anzianità. Non solo. Da qui ad allora pagheranno più contributi sia i datori di lavoro sia i dipendenti. Ma, almeno per ora, non sarà aumentata la CSG, Contribution Sociale Généralisée, quella tassa che grava sul reddito e anche sul patrimonio, per finanziare la previdenza sociale.
Ieri sera il primo ministro socialista Jean-Marc Ayrault ha presentato al Paese le novità della riforma pensionistica, destinate a entrare in vigore, in parte, fin dal gennaio 2014. A partire da quella data, per esempio, tutti i trimestri di congedo per maternità saranno calcolati come periodi di contribuzione.
L’anno prossimo i contributi lavorativi aumenteranno dello 0,15%, e negli anni successivi dello 0,05 fino al 2017. Quindi il conto finale sarà dello 0,3% sia per i dipendenti sia per i datori di lavoro.
Ma l’intervento più incisivo è proprio sull’anzianità contributiva che, per raggiungere il suo massimo, richiederà 43 anni di contributi nel 2035, con un aumento progressivo di un trimestre ogni tre anni, che vedrà una fase intermedia nel 2020, quando l’anzianità richiesta sarà di 41 anni e mezzo. E non ci saranno trattamenti differenziati per uomini e donne.
Altre novità: i trimestri da apprendisti varranno anche loro ai fini pensionistici.
I sindacati, Cgt (Conféderation Générale du Travail) in testa rimproverano al governo di non essere stati interpellati e mantengono quindi la manifestazione prevista per il 10 settembre prossimo.
Mentre il primo ministro Ayrault ha sottolineato l’equità degli aumenti e i vantaggi di aver lasciato inalterata la Csg, tassa che peserebbe su tutte le famiglie: «E non è stata creata per finanziare le pensioni” ha aggiunto Ayrault. Ma per Jean-François Copé, presidente dell’Ump, il principale partito all’opposizione, ha liquidato la riforma come “un aumento generalizzato che penalizzerà il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti e la competitività delle imprese in un momento in cui la disoccupazione continua ad aumentare».