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 2013  agosto 28 Mercoledì calendario

IL CARO CIPOLLA AGITA L’INDIA

L’India è alle prese con la crisi della cipolla, che ben fotografa la situazione dei prezzi. Nell’arco di un anno è arrivatA a costare il quadruplo e ciò preoccupa le autorità indiane. Recentemente la gente è scesa in piazza a Delhi per protestare contro questa situazione: la cipolla viene utilizzata praticamente in tutte le famiglie, ricche o povere che siano, a ogni pasto.
Il prezzo della cipolla è un indicatore più utile a capire che aria tira, rispetto alle fredde cifre statistiche comunicate dalla banca centrale della nazione asiatica. Così la cipolla è diventata un’arma politica. L’opposizione, in una recente seduta parlamentare, si è scagliata contro il governo, accusandolo di indifferenza nei confronti delle persone più povere, le prime a soffrire di questa congiuntura.
Oggi un chilogrammo di cipolla costa l’equivalente di circa 80 centesimi di euro e questo la rende un bene di grande attrattiva. Nel bene e nel male. Un camion che ne trasportava diverse tonnellate è stato assalito, e il suo carico derubato, nel suo tragitto nei pressi della capitale indiana.
L’esecutivo ha annunciato l’allestimento di oltre 150 drogherie mobili per vendere alla popolazione cipolle a prezzi calmierati. A Delhi, però, chi lo fa rischia grosso: uno di questi commercianti è stato attaccato. Ora è stata deliberata la protezione della polizia.
A far schizzare all’insù le quotazioni delle cipolle sarebbe stata la scarsa produzione, determinata dalla siccità. La stampa, tuttavia, ha avanzato un’altra spiegazione: alcuni cartelli di rivenditori controllano la catena di approvvigionamento e si accordano sui prezzi, con la connivenza delle autorità politiche.