Fulmini 28/8/2013, 28 agosto 2013
GIRO «Non piace mai perdere una finale, ma un po’ ce lo aspettavamo. La nostra partecipazione è stata decisa all’ultimo momento
GIRO «Non piace mai perdere una finale, ma un po’ ce lo aspettavamo. La nostra partecipazione è stata decisa all’ultimo momento. Abbiamo preferito esserci per non uscire dal giro. Ci sono mancati i famosi 4 mesi. Noi negli ultimi due abbiamo guadagnato un minuto a regata, ma al contempo anche i neozelandesi sono cresciuti, anche se meno di noi» (team principal di Luna Rossa). VINCERE «Loro sono tra i più forti al mondo, ma io ho giocato benissimo e vinto tre titoli importanti nell’ultima stagione. Perché non dovrei venire premiato dalla Uefa?» (Franck Ribery centrocampista francese che gioca nel Bayern Monaco). LIBERO «Adoro correre ed allenarmi in bici e penso che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo, che tutto potrebbe finire. Questo è più che sufficiente per motivarmi e tenermi concentrato. Il mio contratto scade a fine anno. Sono libero e aperto» (Chris Horner, ciclista americano nato 41 anni e 10 mesi fa in Giappone, arrivato primo alla terza tappa della Vuelta) NUMERI «Non so dove sarò tra 10 anni, chissà che cosa succederà in tanto tempo, cresci, maturi e anche i tuoi sogni cambiano. Diciamo che i traguardi raggiunti da Michael sono piuttosto buoni. Io non guardo troppo ai suoi numeri, alcuni sono così lontani e irraggiungibili che pensare di batterli è ridicolo. Però so di essere sempre affamato, non sono per nulla annoiato» (Sebastian Vettel). CRISI «Fino a poco tempo fa la domanda più ricorrente era: “Qual è lo scudetto più bello?”. E la risposta sempre la stessa: “Il prossimo”. Adesso ci troviamo costretti di riformulare il tutto: “Qual è la stagione più difficile?”. “La prossima”. Dobbiamo fare i conti con la crisi. Prima il lavoro era programmare e costruire per vincere, ora garantire un futuro alla società. Anzi, un presente. La prosecuzione con Mps non dipende solo da noi: più di così, per visibilità e risultati, non potevamo dare alla banca» (Il gm del Montepaschi Siena Ferdinando Minucci) COSTI «L’antidoping costa moltissimo, al tennis 2 milioni di dollari, per il 2011-2012, e con estensione del programma fra due anni arriveremo a 3/3.5: soldi tolti allo sviluppo» (Francesco Ricci Bitti, presidente della federazione mondiale). RISPARMI «Stoner per fare i test (per ora 4 sessioni a Motegi) ci costa molto più di un collaudatore normale, ma... meno di un due volte campione del mondo. Alla fine risparmiamo: negli anni passati, abbiamo portato un sacco di materiale che Pedrosa scartava immediatamente. Un mare di soldi spesi per nulla». (Shuhei Nakamoto, vice presidente esecutivo di Honda).