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 2012  dicembre 28 Venerdì calendario

RIFIUTATO

«La scorsa estate mi sono stati offerti 55 milioni per cedere Cavani e io ho rifiutato. A settembre abbiamo fissato la clausola rescissoria. Per acquistarlo dovranno darmi, uno sull’altro, 63 milioni di euro» (Aurelio De Laurentiis).
SOGNO «Sono nato a Roma e per me è normale giocare nella mia città, non ho mai provato o voluto essere altrove. Per me la Roma è ancora un sogno, sono qui da quando avevo 12 anni, è la mia casa» (Daniele De Rossi).
STRESS «Tutto è chiaro per me e la società. Mi trovo bene qui al Sydney e voglio mettere tutta la mia esperienza e la mia passione al servizio della squadra. Risolveremo questa cosa del contratto prima di quanto si pensi. Non c’è alcuno stress da parte mia. Per quanto mi riguarda posso dire che ho trascorso finora un ottimo periodo qui e al momento penso che la cosa migliore per tutti sia concentrarsi sul campionato. Dobbiamo mettercela tutta, a livello mentale e fisico. Mi sto divertendo ma per divertirci ancora di più dobbiamo vincere un paio di partite» (Alessandro Del Piero).
PROBLEMA «L’Nfl ha un problema culturale, credevamo di aver fatto un passo avanti, ma la vicenda Smith (il quarterback dei 49ers lasciato fuori squadra perché ha ammesso problemi di vista, ndr) ci riporta all’antica omertà del stai zitto e gioca. Ci sono i vecchi che non vogliono perdere il posto e ci sono i giovani che vogliono guadagnarlo» (Julian Bailes, neurochirurgo fondatore del Brain Injury Research Institute, sui numerosi casi di commozione cerebrale tra i giocatori di football).
DOZZINA «Sai che più vai avanti e più aumentano i pericoli, ma spesso nascondi i sintomi perché non vuoi finire fuori squadra. Quando ero al college ho avuto una dozzina di commozioni cerebrali, allora ero giovane e non mi fermavo» (Brandon Stokley, wide receiver dei Denver Broncos, da 14 stagioni in Nfl).
TORNARE «Mi sento bene, ma chiaramente non sono al top. Neanche io so dove mi troverò tra sei mesi. Considero Doha e l’Australian Open due test (rispettivamente 31 dicembre e 14 gennaio, ndr), due allenamenti per riabituarmi ai ritmi del tennis di vertice. No, Melbourne non è un obiettivo. L’obiettivo è tornare al cento per cento della forma. Senza aspettative, senza fretta, senza forzare» (Rafael Nadal, da sei mesi fermo per infortunio).