Fulmini 19/12/2012, 19 dicembre 2012
FRATELLI
«Non siamo razzisti ma vediamo l’assenza di giocatori neri nella nostra squadra come il perpetuarsi di un’importante tradizione […] I giocatori prima alleviamoli in casa, poi in Russia, infine nei Paesi “fratelli” come Ucraina, Bielorussia, Repubbliche baltiche e Scandinavia e se proprio non troviamo nulla andiamo in Sud America» (Parte del comunicato che i tifosi dello Zenit San Pietroburgo hanno mandato alla società).
TOLLERANTE «La tolleranza è la capacità di comprendere e accettare la diversità. Essere tollerante significa anche lottare contro ogni forma di stupidità. Lo Zenit ha accolto giocatori provenienti da diversi Paesi. Sono sicuro che noi e tifosi educati avremo la meglio sui tifosi violenti., che rappresentano una cerchia ristretta» (Luciano Spalletti, allenatore dello Zenit).
SCHIAFFI «Se si arriva al cambio di una guida tecnica vuol dire che le cose non sono andate nel verso giusto. Credo che servano prima di tutto tranquillità serenità, il modo giusto di stare in campo, fosse solo questione di schiaffi avete visto che sono capace a darli. Mi auguro non ce ne sia bisogno» (Delio Rossi, nuovo allenatore della Sampdoria).
SCARICANO «Ho dimenticato di chiedere al presidente come si scaricano i punti della Erg (società del presidente Garrone, ndr)» (Delio Rossi).
LAVORO «Ho preso la decisione di un cambio in panchina dopo la sconfitta di Firenze, perché credo nelle capacità dei nostri giocatori e nelle possibilità di salvezza. Dobbiamo riprendere un filo che abbiamo smarrito nelle ultime partite e ritengo che mister Iachini abbia gli stimoli e le capacità giuste per farlo» (Così Massimo Mezzaroma, presidente del Siena, sul cambio in panchina. Fuori Cosmi, dentro Iachini).
EMOLUMENTI «Presunto pagamento in nero di emolumenti su conti correnti esteri» (Queste le ragioni per cui la Guardia di Finanza di Siena indaga sui conti della Mens Sana Basket).
COMPENSI «Da ragazzino mi sono diviso a lungo tra sci e pallone, giocavo in difesa, mi mandavano avanti solo a fine partita se dovevo fare gol. Adesso però non lo seguo più, non sopporto il fatto che guadagnino così tanto. Rispetto a noi fanno meno fatica e viaggiano in aereo. Noi, invece, sempre in bus o auto, facciamo almeno 20mila chilometri all’anno e i nostri compensi non sono certo paragonabili ai loro» (Alexis Pinturault, sciatore alpino francese).