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 2012  dicembre 08 Sabato calendario

ORA «La Nazionale me l’ha restituita proprio la Juventus. Aver conquistato il posto in bianconero, dopo il Wolfsburg, mi ha dato sicurezza

ORA «La Nazionale me l’ha restituita proprio la Juventus. Aver conquistato il posto in bianconero, dopo il Wolfsburg, mi ha dato sicurezza. Ed essere tornato azzurro dopo due anni, subito titolare, è stato qualcosa di unico. Bello sentire immediatamente la fiducia di Prandelli e dell’ambiente intero. Sto meglio ora di quando ero giovane. Anche a livello fisico» (Andrea Barzagli). BRAVI «Come dice Gigi (Buffon, ndr) non sempre conta essere i più forti, ma i più bravi nel momento giusto» (Barzagli). GIOCONDA «Quanto vale Mario? È come la Gioconda, non ha prezzo» (Mino Raiola, agente di Mario Balotelli). FIGLI «Pure i miei figli giocano meglio di voi!» (Zlatan Ibrahimovic ai suoi compagni del Psg al termine del primo tempo della partita contro il Troyes). GUIZZO «Già da piccolo si capiva che El Shaarawy sarebbe diventato un giocatore importante ai massimi livelli, ha sempre avuto qualcosa in più degli altri. Si vedeva che aveva il guizzo del campione. Però che diventasse leader del Milan e conquistasse la Nazionale maggiore così presto proprio non me lo aspettavo. Sia chiaro, sono felicissimo per lui. Stephan è un ragazzo eccezionale, merita tutte le attenzioni del caso e gli auguro di vincere tanti trofei» (Luca Miracoli, attaccante del Feralpi Salò, sul suo passato nelle giovanili del Genoa con El Shaarawy). TWEET «Il tweet non è una cosa grave, è stato un equivoco che ho chiarito con lui di persona. Sapeva di non essere convocato ed ha sbagliato nei confronti degli altri compagni, ma ciò non inficia una sua convocazione. Questo è un regolamento nostro, interno allo spogliatoio, non regole della società. Non è nulla che meriti una multa» (Andrea Stramaccioni sul tweet di Wesley Sneijder che anticipava la sua non convocazione nell’Inter per la partita contro il Neftci). PASSIONE «È un tremendo onore esserci riuscito, sono stato molto fortunato. L’unica spiegazione e che mi piace quello che faccio: onestamente non mi chiedo perché mi impegno così duramente ancora dopo 17 anni di Nba, il motore è la passione che ho dentro. Credo che la cosa di cui sono più orgoglioso è quanto lavori ogni giorno, stagione dopo stagione. Sono tanti anni ormai, tanto lavoro» (Kobe Bryant, il giocatore più giovane ad aver superato i 30 mila punti realizzati in Nba).