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 2012  novembre 30 Venerdì calendario

SOSTANZA

«Il calcio? Spesso è fatto di chiacchiere, non di sostanza. Quando giocavamo noi, il calcio era il campo. Quasi non esisteva altro. Eravamo solo giocatori, non postar, non personaggi di spettacolo. Calciatori duri ma onesti, buoni o cattivi m limpidi» (Paolo Pulici, primatista di gol del Torino).
AFFARE «Per molti club, il calcio sembra essere diventato soprattutto un affare e l’aspetto tecnico è passato in secondo piano. Un club forza un giocatore il cui contratto è vicino alla scadenza a firmarne uno nuovo, se rifiuta finisce in panchina o in tribuna, senza avere più la possibilità di giocare. Solo quando ha firmato il nuovo contratto, può tornare in campo» (Theo Van Seggelen, segretario del sindacato mondiale dei calciatori, sui casi Sneijder e Llorente).
FUORI «Nessun caso Sneijder, il nostro atteggiamento è di piena apertura. Il giocatore è realmente fuori per ragioni tecniche e spetta solo all’allenatore decidere» (Massimo Moratti).
PROBLEMI «Io ho avuto dei problemi e prendo parte delle colpe. Ma ci sono state anche cose che mi hanno danneggiato, per esempio un infortunio non gestito benissimo. E poi hanno spinto per farmi andare all’estero, in Grecia, per liberare un posto da extracomunitario. Se non avessi accettato sarei finito fuori rosa. Una serie B italiana per me sarebbe stata molto meglio. Della Lazio non voglio più parlare e lo dico senza polemica» (Stephen Makinwa, aggregato alla Carrarese dopo un anno fuori rosa alla Lazio).
SCUDETTO «In Italia non c’è mai una via di mezzo. Un giorno sei da scudetto e quello dopo da rogo. La mancanza di equilibrio mi fa infuriare, però non posso farci niente. E non ho voglia di fare niente. Il pubblico non ha tutti i diritti. Io perdo una palla e tu mi vomiti addosso il tuo odio? Non è normale. Quindi se il tifoso sbaglia al lavoro posso andare a picchiarlo, gettargli una banana o dirgli che sua madre è una poco di buono? Bella logica» (Pablo Osvaldo).
SCARAMANTICO «Lo scudetto? Io sono scaramantico e quella parola non la pronuncio. Però, non sarà un testa a testa con la Juve, ci sono pure Inter, Fiorentina, Lazio e Roma. Spero che la squadra tenga fino in fondo, perché non è importante dove arriverò io tra gol e assist: io sono per la vittoria del gruppo. Per intenderci, io scelgo lo scudetto al Pallone d’oro» (Marek Hamsik).