Fulmini 29/11/2012, 29 novembre 2012
RICORDO
«Ricordo le battaglie per smascherare la chiglia di Australia II a Newport nel 1983, il sottomarino filoguidato degli americani nel ‘92 per scoprire cosa c’era “sotto” il Moro di Venezia. E più di recente, nel 2010, gli idrovolanti ultraleggeri di Alinghi che inseguivano il catamarano di Oracle. La verità è che lo spionaggio c’è sempre stato in Coppa America. Chi pensa che questa competizione sia una leal tenzone sbaglia: non ci sono regole, vince chi ha più soldi, chi è più forte e più scaltro. Bisogna anche essere un po’ pirati., altro che gentleman» (Cino Ricci, velista, sullo spionaggio messo in atto da Oracle su Luna Rossa).
CAPITALIZZARE «Da quella partita cominciammo a mettere le basi per un calcio nel quale bisogna conseguire il risultato a qualsiasi costo, un calcio fondato sulla distruzione del gioco avversario e sul fallo sistematico. Quella sconfitta non fu positiva per il mondo del calcio. Se quel giorno avessimo segnato cinque reti, l’Italia ne avrebbe segnate sei, perché trovavano sempre il modo di capitalizzare i nostri errori» (Zico ricorda la finale persa contro l’Italia per 3-2 nella finale dei Mondiali 1982).
NOSTALGIA «Perché ho lasciato Milano per Madrid? Anch’io mi sono chiesto perché l’ho fatto. Era la terza volta che il Real mi proponeva la sua panchina. I miei amici dicevano: “Puoi essere un grande allenatore, ma se non sei campione con il Real Madrid ci sarà sempre nella tua carriera un qualcosa che mancherà, un buco sempre aperto”. Capello ce l’aveva fatta. Allora ho deciso di impegnarmi personalmente con Florentino Perez. E ci sono andato. Ma per l’Inter ho una nostalgia che è sempre presente» (José Mourinho).
METODI «Nel momento in cui si apre il dibattito sui metodi dell’italiano e la mancanza di risultati della sua squadra, il matrimonio tra il Psg e Mourinho sembra ideale» (Così il quotidiano francese le Figarò).
UFFICIALE «Palermo-Verona è la prima partita ufficiale in Africa per la nostra squadra» (Massimo Bessone, consigliere leghista del Trentino nato a Verona).
GRAVIDANZA «Diciotto giorni dopo la prima gravidanza, durante la quale avevo preso trenta chili, ero già in gara. E quattro mesi dopo avevo vinto il titolo di campione del mondo. Figuriamoci se mi fermo adesso. […] Anche se avrò 42 anni, punterò alla vittoria. Sento dentro di me il sacro fuoco della competizione. No, non è ancora il momento di mollare» (Valentina Vezzali, nuovamente incinta, non rinuncerà a Rio 2016).