Fulmini 21/6/2012, 21 giugno 2012
EVITATO
«Sarà una partita dura. L’Italia sa difendersi molto bene e ha attaccanti che possono trovare il gol in qualsiasi momento. Ma abbiamo evitato la Spagna campione del mondo e questa mi sembra una bella notizia» (Steven Gerrard, capitano dell’Inghilterra).
NEGATA «Due anni fa fummo eliminati dal Mondiale per una rete di Lampard che ci fu negata. Stavolta è andata bene a noi» (Gerrard sul gol del pareggio negato all’Ucraina).
GIOIA «Mario è un generoso, un ragazzo d’oro, ma ha tanti ricordi e la grande gioia non riesce ad esternarla. Certo, ha i suoi problemi, visto che da sempre è accompagnato da cori beceri. […] Deve saper accettare i momenti particolari, la panchina, le critiche, che la squadra gli chieda qualcosa in più. Deve passarci se vuole diventare un campione. Se si accorge che nessuno gli vuole male, ma che siamo qui per farlo crescere, allora avremo in casa un fuoriclasse» (Cesare Prandelli).
SOGNATO «Il gol l’ho sognato fin dal momento in cui ero stato. Quando ho avuto quel problema, la priorità per me era tornare a vivere. Ho fatto tremila sacrifici per essere qui, e immaginare che con un mio gol si potesse andare nei quarti di finale era davvero un sogno. Sono alto un metro e una sciocchezza, ma quando i corner li batte uno come Pirlo è più facile segnare, anche di testa. In certe situazioni conta essere furbi» (Antonio Cassano).
PATTO «Io e la signora Merkel ci sentiamo spesso, però abbiamo stipulato un patto: lei non si immischia nella formazione e nel sistema tattico e io non parlo dei suoi comportamenti politici» (Joachim Löw, ct della Germania).
BATTUTE «Zeman è un allenatore di valore, la Roma è passata da un giovane a uno esperto Fabio Capello. La Juve? Viste le continue battute, avrà un nemico in più. E non solo sul campo» (Fabio Capello).
SOLLEVATO «Due-tre volte mi sono ritrovato non dico a non provare la gioia di vincere, ma ero più sollevato dal fatto di non aver perso, e questo mi ha fatto pensare. Per tenere questa continuità devi esserci sempre, io da coach con una responsabilità doppia, tripla. Sapevo che c’era da iniziare un nuovo ciclo e ho creduto che la cosa migliore fosse ripartire con qualcuno con la mente più sgombra, con un nuovo slancio, anche per spostare il tiro a chi ti ha nel mirino e ti vuole superare» (Simone Pianigiani, allenatore della Mens Sana Siena. Dopo aver vinto 6 campionati consecutivi allenerà in Turchia, al Fenerbahce).