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 2012  giugno 17 Domenica calendario

MACELLO

«Ho incontrato Max Biaggi tante volte fuori pista, è una persona amabile, intelligentissima. Quando veste i panni del pilota, è un macello. La mia prima impressione fu terribile» (Paolo Flammini, Ceo di Infront Motor Sports, su Max Biaggi).

FENOMENALE «Riassumendo fenomenale. Mi ricorda qualcuno!» (così Valentino Rossi a proposito di Romano Fenati, pilota emergente in Moto3).

MALE «È stato un weekend difficile, è andata molto male. Silverstone rimane una pista molto dura per me. Già dopo i primi giri la moto dietro scivolava tanto, il problema è che si muove molto nell’ingresso in curva: ho provato a stare attaccato a quelli davanti ma poi ho dovuto rallentare. Per fortuna ho portato a casa un po’ di punti, ora speriamo che fra due settimane ad Assen le cose andranno meglio» (Valentino Rossi dopo la gara di domenica in Inghilterra).

PIÚ «Valentino Rossi e la Ducati non si capiscono proprio, forse non si sono mai capiti, certamente non si amano più» (Nico Cereghini).

PREDA «Io più che alle veline piaccio alle ragazze normali, alle nipotine o alle loro nonne. Non sono una preda utile, non si diventa famosi legandosi a me» (Roberto Bolle).

PANTOFOLAIO «Ha ragione mia moglie. Fuori dal campo sono una persona ordinaria un pantofolaio. Ligabue e la musica italiana, pochi libri, i film gialli: tutto qui» (Stefano Pioli, allenatore del Bologna).

ORSO «I miei amici mi chiamano “l’orso”. Anche in campo non ho movenze troppo femminili, durante le partite...» (Veronica Angeloni, schiacciatrice nella squadra russa Volejbol’nyj Klub Zareč’e Odincovo).

GLORIA «A Conegliano, dove sono andata prima di andare in Russia, ci abbiamo messo il cuore, abbiamo giocato praticamente gratis, ma quando vai a fare la spesa cosa dici alla cassiera: “Faccio la pallavolista per la gloria?”. Penso che voglia più rispetto per le persone. Anche quando ci sono problemi economici, si può provare a dire la verità» (Veronica Angeloni).

FINTO «Quella volta che nel ’99 che con Loris Capirossi e Sito Pons non avevamo uno sponsor e Loris rinunciò al suo ingaggio per pagare il leasing della moto. La facemmo molto bella con uno sponsor finto: “Emerson” un marchio di elettronica che ci diede tre televisori per il box ma neanche un soldo. Facemmo girare la voce di una sponsorizzazione miliardaria e con i risultati di quella stagione, la West, il brand di sigarette, ci offrì un contratto biennale con budget di grande consistenza. Fu un bel rischio finanziario ma con un investimento di sole idee riuscimmo a far quadrare i conti sia del team che di Capirossi» (Carlo Pernat, manager di diversi piloti di MotoGp).