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 2012  giugno 07 Giovedì calendario

SBERLE

«Da quando sono ct per le mie dichiarazioni non faccio altro che ricevere sberle a destra e a sinistra. Eppure credo di essere stato abbastanza chiaro e di sicuro sincero come sempre» (Cesare Prandelli).
CONSAPEVOLI «Siamo consapevoli delle difficoltà, ma sarebbe sciocco non provare soluzioni diverse. Se giocheremo a 3, De Rossi sarà il centrale. Molti giocatori hanno adottato nel club questo sistema di gioco e sono abituati a cambiare. Così, quando ho proposte strategie nuove, da parte loro ho avuto non solo consenso ma anche entusiasmo. Dal punto di vista della manovra tra l’altro, avendo un centrocampista in difesa, per noi cambierebbe poco» (Prandelli sull’emergenza difesa dovuta al forfait di Barzagli).
PERICOLOSO «Ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto: gli azzurri ora fanno ancora più paura. La difficoltà unisce, la pressione è inferiore perché l’argomento principale è lo scandalo, che può fungere anche da giustificazione. Attenzione all’animale ferito, è molto pericoloso» (Oliver Bierhoff, ex calciatore e manager della nazionale tedesca).
VENDIAMO «La notizia di Ibra è assolutamente falsa. Non va via nessuno, non vendiamo nessuno. Lui e Thiago Silva restano al 99,9%. Non c’è in corso alcuna trattativa per Zlatan» (Adriano Galliani smentisce il possibile passaggio di Ibrahimovic al Psg).
BUON SENSO «La situazione del sistema finanziario spagnolo è delicatissima. In queste condizioni, si fa dura per il Real Madrid e Barcellona. Una delle banche che più ha finanziato gli acquisti stellari del Real, Bankia-Caja Madrid, è oggi nazionalizzata: i crediti dei merengues sono garantiti dalle tasse della popolazione spagnola. Real e Barça dovranno stringere la cinghia in materia di trasferimenti. Il buon senso e la logica impongono la fine degli acquisti galattici» (Jose María Gay de Liébana, economista dell’Universidad de Barcelona).
STADIO «L’obiettivo è regalare emozioni alla gente, riavvicinarla allo stadio. Ai miei tempi i tifosi si divertivano, lo stadio era pieno. Poi non conosco allenatore o giocatore che non vuole vincere. Ci dobbiamo credere, provare» (Zdenek Zeman, tornato sulla panchina della Roma dopo 13 anni).
INDIETRO «Se tornassi indietro di vent’anni non lo rifarei (comprare il Cagliari, ndr), così come non auguro ai miei figli di prendere il mio posto» (Massimo Cellino, deluso da anni di problematiche legate allo stadio).