Fulmini 5/5/2012, 5 maggio 2012
FAVORE
«Un favore a Juve o Milan quest’anno ci toccherà farlo... è indifferente a chi dei due» (Massimo Moratti).
PRIMO «Il momento “più” è accaduto durante il mio primo ingresso nello spogliatoio della prima squadra. Ricordo la scena della porta che fa da confine fra una stanza e lo spogliatoio dei ragazzi: non mi accorgo che è scorrevole, io cerco di spingerla. Che figura, uno dei momenti più bassi che io ricordi...» (Andrea Stramaccioni).
GIUSTO «Alla Primavera non torno: avrei potuto pensare ad un secondo anno se non fosse successo tutto quello che è successo, ma per un fatto di mio percorso personale, no, non sarebbe giusto tornare indietro» (Andrea Stramaccioni).
AVVERTITO «Non contiamo nulla. Ho letto che Beretta ha chiamato la Juve per definire l’orario della nostra partita, ma nessuno ha avvertito l’esigenza di informare me. Facciano pure» (Massimo Cellino e il cambio d’orario della sfida Cagliari-Juventus).
SANGUE «Lavezzi è un napoletano doc anche se non lo sa, ha un virus che gli è entrato nel sangue. Che vada o non vada nella steppa, che vada o non vada da un’altra parte, resta napoletano. Se va a giocare altrove, molti non riconosceranno delle caratteristiche che qui sono considerate positive. Se sceglie questo, peggio per lui» (Aurelio De Laurentiis).
DNA «Montezemolo mi offrì il test come premio per la mia vittoria a Suzuka al debutto in 500. Il giorno prima del test mi chiamò Schumacher disperato: temeva che sbattessi e mi esortò di riportare la macchina sana e salva nei box. Gli ingegneri mi spiegarono per ore come partire, perché la frizione è al volante. Per me era normale, ho imparato subito. La cosa che mi piacque di più? I pit stop, una figata. Quell’anno Montezemolo e Todt mi offrirono di correre il Mondiale con la Sauber-Ferrari. Allora su quella macchina c’era Jean Alesi, non sarei mai stato veloce quanto lui. Forse avrei potuto fare bella figura, ma vincere non credo. Le auto non sono nel mio dna» (Max Biaggi).
NOVITÀ «Sembra che quello che s’è visto a casa sia confermato dalla pista e che ora si capisca la macchina. Sono cose minime, impossibile da sentire in auto e per le quali ci si deve affidare ai numeri, ai giri costanti, alle vernici per studiare i flussi. In Spagna avremo poi due-tre novità importanti. Tutti faranno un passo avanti, noi speriamo di farlo più degli altri» (Fernando Alonso).