Fulmini 4/5/2012, 4 maggio 2012
ASSENZE
«Lo sport ha sempre fatto la sua parte, ma non può sopperire alle assenze della politica» (Gianni Petrucci e l’ipotesi di boicottare gli Europei in Ucraina come protesta per il trattamento ricevuto in carcere da Yulia Tymoschenko).
IPOTESI «Penso che Luis Enrique stia pensando all’ipotesi di un addio e noi dobbiamo cercare di convincerlo a rimanere» (Walter Sabatini, ds della Roma).
PUNITO «Il suo è stato un atto molto grave ed era nostro dovere prendere subito questa decisione, la più dolorosa in questi dieci anni di Fiorentina. Sono dispiaciuto perché convinto che fosse il tecnico giusto per il nostro progetto, ma non potevamo fare in modo diverso. Ljajic ha sbagliato pure lui e sarà punito e multato pesantemente» (Andrea Della Valle).
STRESS «Il nostro è un calcio che ha perduto normalità, è rancoroso, avido, sporco, fuori di testa. Delio Rossi ne diventa improvvisamente il simbolo, una brava persona sconvolta dallo stress e dalla violenza contagiante di tutto l’ambiente» (Mario Sconcerti, giornalista del Corriere della Sera).
STRANO «Mario ha buttato dal finestrino della macchina un anello con le loro iniziali che valeva diverse migliaia di sterline. Inoltre la loro casa è un porcile, mancavano chiaramente delle cose, c’erano quadri buttati per terra, ma a Mario tutto questo non sembrava assolutamente strano» (Chloe Evans, assistente e presunta amante di Mario Balotelli).
VOCE «Ogni settimana circola una voce diversa sul prossimo pilota Ferrari: una volta è Button, un volta è Perez. Stavolta sono io. La verità è che ancora non ho firmato niente» (Mark Webber).
VERITÀ «Non è che stiamo facendo pretattica o che volevamo nascondere la verità, di sicuro era meglio provare tutto il pacchetto qui (ai test del Mugello, ndr), ma le cose arrivano un po’ alla volta e ci dobbiamo adattare» (Felipe Massa. La Ferrari riuscirà a provare prima del prossimo Gp solo il 50% delle novità apportate alla vettura).
OMBRA «Dico che non si può alzare l’ombra del doping su ogni cosa. Dico che non ci sono tante parole, in casi come questo. Non aveva mai avuto problemi. Dico una sola cosa a tutti i giudici del momento: stiamo in silenzio. È meglio» (L’ex nuotatore Domenico Fioravanti sulla morte di Alexander Dale Oen, 26enne nuotatore norvegese morto per un malore dopo l’allenamento).