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 2012  aprile 27 Venerdì calendario

DISCUSSIONE

«Sono felice per l’uomo Borriello. È arrivato a gennaio, accompagnato da tanto malumore, trovandosi oltretutto a lottare in un gruppo che girava già a mille. Ma non ha mai mollato, si è rimesso in discussione, lavorando duro, in silenzio, con grande applicazione. Ora spero che questo gol gli porti l’affetto che merita. È uno di noi, ci ha fatto fare un passo importantissimo verso il “Sogno”. Marco sta dando l’anima per la Juve, e io questo tipo di uomini li difendo con la spada, contro tutto e tutti» (Antonio Conte e il primo gol bianconero di Borriello).
PALO «Magari il prossimo lo tirerà Vidal, che ne ha segnato uno. Noi ci alleniamo sui rigori, ma visto che dopo gli errori arrivano le vittorie ci sarà l’obbligo di sbagliare. E comunque a Pirlo ho detto io di prendere il palo perché il fallo era fuori area...» (Antonio conte e il secondo rigore consecutivo sbagliato da Pirlo).
SCHERZARE «Ma volete scherzare? Finché ci sono Messi, Xavi, Iniesta e compagnia bella come si fa a dire che è finita un’epoca? Il calcio è fatto dalla qualità dei calciatori e nessuna squadra al mondo, oggi, possiede la qualità del Barcellona. Questa è la realtà» (Carlo Ancelotti).
SEGNATO «Ha segnato il Cesena, ha segnato il Cesena!» (L’urlo dello steward di San Siro che ha fatto credere ai tifosi milanisti che la Juve stesse pareggiando).
BOATO «Ho sentito un boato e ho pensato che avesse segnato il Cesena. Alla fine però abbiamo scoperto che non era così e siamo rimasti tutti un po’ delusi» (Mariano Yepes, difensore del Milan).
PANCHINA «Io via dal Milan? Le voci mi fanno sorridere, i nomi per la panchina del Milan non mi danno fastidio anche perché la società ha già detto quello che pensa, io mi limito a dare indicazioni sui giocatori da prendere» (Massimiliano Allegri).
FORTE «Chi è più forte tra papà e zio? Eh, mi sa lo zio… Ma dobbiamo proprio scriverlo?» (Regina Baresi, figlia e nipote d’arte, calciatrice dell’Inter femminile).
VIA «Se resto l’anno prossimo? Io non ho mai detto di voler andare via dall’Inter» (Wesley Sneijder ad un giornalista insistente).
ASINO «Non ho saputo tener ferma la squadra sull’1-1. I ragazzi non concepivano che l’Inter avrebbe potuto pareggiare dopo il vantaggio di Danilo. Volevano vincerla. Sono stato un asino. Non si può andare sempre a 100 all’ora» (Francesco Guidolin riflette sul perché della sconfitta 3-1 contro i nerazzurri).