Fulmini 14/4/2012, 14 aprile 2012
IRLANDESE
«Se Del Piero diventa irlandese lo porto con me agli Europei» (Giovanni Trapattoni, ct della nazionale irlandese).
FELICI «Sto facendo felici i miei compagni e il mio allenatore. Creo problemi al presidente? Questo non m’interessa» (Alessandro Del Piero).
LONTANO «Sto molto bene e cerco sempre di rendermi utile. Arriverà il momento di dover dare l’addio al calcio, ma spero sia il più lontano possibile e intanto mi godo il presente, cercando di giocare ogni partita come fosse l’ultima» (Javier Zanetti; il 10 agosto compirà 39 anni).
AMMIRATO «Sono ammirato dalla squadra di Conte, sta facendo molto bene. Ha un gioco efficientissimo. Mi sembra una novità, qualcosa che non ci aspettavamo quest’anno. Il Milan è forte strutturalmente. Poi se devo scegliere tra le due che dire… il Napoli» (Massimo Moratti).
RISULTATI «Ho contatti con molti club con cui ho già lavorato e quindi anche con l’Inter. Ho un ottimo rapporto con Moratti ma non sono in contatto con l’Inter per tornarci a lavorare. Io sto molto bene a Parigi, come ovunque sia stato, ma sono anche un dirigente che vive di risultati. Ma non so se rimango per dieci anni o fino a giugno. Qui il club si sta strutturando per affrontare il futuro. Io non prometto niente a nessuno, non credo all’amore eterno» (Leonardo Nascimento de Araújo, direttore sportivo del Paris Saint Germain. Il matrimonio tra il brasiliano e i francesi potrebbe essere già in crisi).
GREZZO «Muriel come Ronaldo? Sono stato il primo a parlarne e confermo: il ragazzo ha qualcosa che mi ricorda il “vero” Ronaldo. I tratti somatici, certi colpi. In vita mia ho visto tre fuoriclasse assoluti: Maradona, Ronaldo e Messi. Oggi ho Muriel e non ho mai allenato uno così forte alla sua età. Un diamante grezzo. A Catania, su rinvio del portiere, ha fatto un numero che mi ha lasciato a bocca aperta, stop a seguire e progressione» (Serse Cosmi, è suo il merito della cavalcata-salvezza del Lecce).
MARCIO «Ad inizio carriera per due mesi ho vissuto praticamente da clandestino, prima avevo fatto il muratore, lavorato in fabbrica e in supermercato. Una big era il mio sogno ma alla Juve mi hanno trattato come un giocatore marcio. Non sono finito, ho voglia di spaccare il mondo e ci riuscirò» (Amauri. Sta cercando di rivitalizzare la sua carriera alla Fiorentina).