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 2012  aprile 11 Mercoledì calendario

GIOCHERÁ

«Da qui a fine campionato Mario non giocherà più. Lo cederemo? Forse» (Roberto Mancini su Mario Balotelli, colpevole della quarta espulsione per gioco violento rimediata in campionato contro l’Arsenal).
SBAGLIATO «Mister, ho sbagliato, però mi creda: stavolta erano falli di gioco. Non mi punisca, amo troppo la maglia azzurra» (Mario Balotelli al telefono con Cesare Prandelli).
ENTUSIASMO «Gli ho fatto i complimenti perché non sta cambiando nulla di quello che è, trasmette entusiasmo e sicurezza proprio perché è rimasto se stesso» (Cesare Prandelli sul giovane allenatore dell’Inter Andrea Stramaccioni).
FAVORE «Ho fatto un favore alla Juve con il gol al Milan? Un po’ mi viene da ridere, non ci avrei mai pensato. Il mio futuro? Non sono qui per passare quattro mesi, ho detto ad Andrea Della Valle che ora voglio dimostrare il mio valore. (Amauri, è suo il gol che ha steso il Milan regalando alla Juve la vetta della classifica).
SENTITO «Nesta alla Juve? L’ho sentito e abbiamo parlato. Ma sono cose troppo personali: lui è libero si scegliere, gioca in una grande squadra, quindi vedremo cosa farà alla fine» (Andrea Pirlo. Il suo ex compagno rossonero è in scadenza di contratto).
STUFO «Mi avete deluso. Sono stufo. Così non possiamo andare avanti. Almeno dimostratemi di essere uomini. Non capisco questi cali e non so più come intervenire» (Così Luis Enrique ai giocatori della Roma in allenamento a Trigoria).
BATOSTA «Dopo la batosta di sabato (3-1 contro la Lazio, ndr), in molti non ci credono più. Ci sono ancora sette finali e non abbiamo nessuna intenzione di mollare» (Ezequiel Lavezzi).
LOTTARE «Quando sono andato dritto al quinto giro ho pensato di tornare ai box. Il potenziale della moto è quello di Hayden. Cioè il sesto posto. Ma io sono abituato a lottare in ben altre posizioni» (Valentino Rossi, solo decimo al debutto della nuova stagione di MotoGp).
PROBLEMI «Già dopo 3-4 giri ho cominciato ad avere dei problemi e la situazione è peggiorata. Non avevo dolore, ma neppure la forza per frenare come volevo. Ho provato a mettere più strada possibile tra me e i miei avversari, non è bastato. Ho cercato di essere più dolce in frenata, ma non potevo più dare gas come all’inizio» (Casey Stoner, vittima in gara della sindrome compartimentale: l’avambraccio si indurisce e diventa difficile guidare).