Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  marzo 15 Giovedì calendario

Sogni «Anche io sogno tanto, però non sono “sueños” legati al calcio, sogno altre cose... Rispetto i sogni altrui ma io sto bene qui e qui voglio continuare

Sogni «Anche io sogno tanto, però non sono “sueños” legati al calcio, sogno altre cose... Rispetto i sogni altrui ma io sto bene qui e qui voglio continuare. E poi, se devo essere onesto, la Serie A non è esattamente il campionato dove più mi piacerebbe giocare. Anche se lì ci sono grandi giocatori e squadre molto forti, che rispetto come i sogni. Nessuno sa cosa ci riserva il futuro però ora sto molto bene dove sto» (Cristiano Ronaldo, attaccante del Real Madrid, rispondendo all’affermazione di Berlusconi «Ronaldo? Ci penso tutte le notti e lo sogno anche»). Vincere «Sono stato malissimo, non potevo quasi più camminare. Non posso più giocare perché non posso più correre. Avrei vinto il Pallone d’oro se avessi giocato nel Barcellona o nel Manchester ma io volevo vincere con la Fiorentina» (Gabriel Batistuta, ex calciatore della Fiorentina e della Roma, ora direttore sportivo del Colón di Santa Fe). Promessa «Saremo anche provinciali, ma per noi la Juve è la Juve, e Amauri mi ha promesso un gol» (Sandro Mencucci, ad della Fiorentina, a proposito dell’anticipo che si giocherà sabato sera). Inno «Il Genoa meritava di perdere, la Juve ci ha surclassato su tutte le parti del campo. Sul piano del gioco ci hanno messo in gran difficoltà, non è un inno alla Juve ma dobbiamo riconoscere il loro lavoro» (Enrico Preziosi, presidente del Genoa, a proposito della partita che si è giocata domenica scorsa). Freno «In questi mesi in cui sta parlando di questa situazione hanno tirato nel tritacarne almeno 50-60 giocatori, anche della Nazionale. Bisogna darsi un freno perché uno non si può svegliare la mattina e accusare senza prove. Sinceramente ero all’oscuro di tutto, non ho seguito questa vicenda perché non mi interessava, hanno messo in mezzo anche calciatori amici miei come Di Vaio, gente veramente pulita» (Giuseppe Sculli, calciatore del Genoa a proposito dell’inchiesta sul Calcioscommesse). Slogan «Il fenomeno delle scommesse è preoccupante: va affrontato di petto. Far finta di nulla aumenta il rischio. In gioco c’è la credibilità del calcio. Se la perdiamo, e c’è questo pericolo, l’intero sistema crolla. E sia chiara una cosa: chi ha sbagliato paghi duramente, fosse anche uno dei nostri. Non vogliamo amnistie: il segnale all’esterno deve essere di una giustizia severa, uguale per tutti. Dall’ultimo dei panchinari in Lega Pro a chi gioca in Nazionale. Non esistono figli e figliastri. Il “calcio pulito” non può essere solo uno slogan» (Massimo De Salvo, patron e amministratore delegato del Novara).