Fulmini 30/3/2013, 30 marzo 2013
PROCESSO
«Oscar è sotto pressione per il processo e addolorato per la morte di Reeva. Solo lui può decidere se tornare ad allenarsi, raggiungesse i minimi, potrebbe partecipare ai Mondiali» (Peet Van Zyl, agente di Oscar Pistorius).
TEMPO «La Errani? È un’avversaria estremamente difficile, non ha l’altezza o la potenza, ma rimanda tantissime palle, è sempre così concreta e insiste, insiste ancora. Copre anche bene il campo, ha tanta varietà e, se ha il tempo, ti fa lavorare tanto, perciò non bisogna concederglielo. Sono stata fortunata, non so che sarebbe successo se avesse vinto il secondo set su uno dei tre set point...» (Maria Sharapova su Sara Errani).
AGGRESSIVA «Io voglio giocare aggressiva. Non voglio aspettare l’errore dell’avversaria» (Maria Sharapova).
SQUADRA «Sagan sta dominando, ha un anno in più sulle spalle e sulla carta è il più forte. Ma sarà il più controllato, assieme a Cancellara, che alla Sanremo e soprattutto ad Harelbeke ha fatto vedere di che pasta è fatto. In queste corse poi conta molto anche la squadra. La Cannondale è molto motivata, però le manca un uomo d’esperienza che stia a fianco di Peter quando la corsa si infiamma» (Alessandro Ballan, ciclista).
ALLENAMENTO/1 «Se non fossi pilota farei il ciclista professionista e in Toscana ci sono strade bellissime per allenarsi. Il mio amico Marc Cavendish, con cui mi alleno spesso, abita lì. E poi mi piacciono tante cose del vostro paese» (Cal Crutchlow, pilota Motogp britannico che vuole trasferirsi «dalle parti del Mugello, ma un po’ più verso la montagna»).
ALLENAMENTO/1 «Se li fai allenare ogni giorno per tutta la settimana, rischi che ti arrivino scarichi alla partita. Così a volte, a malincuore, gli lascio libero il giovedì» (Roberto Mancini a proposito dei suoi ragazzi del Manchester City)
CUOCO «Mi sono portato dietro un cuoco italiano perché possiamo parlare di tutto, ma la nostra cucina non si discute. Prima del mio arrivo la tavola sembrava quella di un pranzo di matrimonio. Ora chiedono anche la pasta. E il nostro cuoco ha imparato a cucinare piatti inglesi» (Roberto Mancini a proposito delle abitudini culinarie dei calciatori del Manchester City).
ZONA «Gli atleti che seguono la mia dieta? So che Mancini l’ha fatta conoscere a Tevez e ne ha tratto subito giovamento. Anche LeBron James l’ha adottata, tra l’altro lo chiamano Maqui perché usa sempre il nostro integratore. E ho saputo che i nazionali argentini si ispireranno alla nostra dieta alla prossima Olimpiade. Fa piacere. Il cibo è il nostro farmaco più potente» (Barry Sears, l’ideatore della dieta a Zona).