Fulmini 22/3/2013, 22 marzo 2013
MEMORIA
«Avevo memorizzato tutto. Anche il riscaldamento: lo stretching, gli allunghi. Avevo imparato a memoria persino la strada che mi separava dallo stadio. Uno stadio antico e bello, ma la pista era logora, consumata. Ero concentrato al massimo, ripensavo a tutti gli insegnamenti dell’allenatore, quando cominciò a piovere. Per fortuna la pioggia non scese copiosa, mi graziò, altrimenti quel record non l’avrei mai battuto» (così Pietro Mennea sul 12 settembre 1979, il giorno in cui conquistò il record del mondo).
VITA «Mi sono sempre allenato 5-6 ore al giorno per 350 giorni all’anno per tanti anni. Non ho mai saltato un evento importante, non mi sono mai strappato. Curavo gli allenamenti con la massima cura e responsabilità, poi ho applicato lo stesso metodo nello studio. Ma la carriera agonistica non è tutto bisogna farlo capire ai giovani. Finito lo sport, comincia un’altra vita» (Pietro Mennea è morto ieri mattina a Roma di un male incurabile. Aveva 60 anni).
CHICAGO «Anche se non avessi studiato criminologia conoscerei bene il killer-instinct perché se non lo hai a Chicago, dove sono cresciuto, è impossibile diventare un buon giocatore» (Jacob Pullen, cestista del Bologna).
LIBERATO «È stata solo una buona partita, niente di più. Ho fatto un paio di canestri importanti alla fine ma molto del merito va ai compagni che mi hanno liberato al tiro» (Jacob Pullen, cestista del Bologna).
RACCONTARE «La prima volta che vidi Raikkonen incrociare i giornalisti con il casco in testa per non rispondere, non mi piacque. Lo sportivo ha il dovere di raccontare e raccontarsi. Poi ho capito che era una questione di carattere forse di umiltà» (Alex Zanardi, ex pilota Lotus)
CARRIERA «C’è chi corre per soldi, chi per diventare famoso, io lo faccio solo per passione. È questo il segreto del mio successo. Le emozioni che provo guidando una Motogp non me le ha date nient’altro nella vita. Credo di avere ancor molti anni di carriera davanti a me. Figli? Vorrei averne, ma non penso che accadrà finché correrò in Motogp» (Valentino Rossi).
DELUSIONE «La Ducati non è un rimpianto ma una delusione» (Valentino Rossi).
SPETTACOLO «Lo spettacolo siamo noi e lo devono capire anche i tornei dello Slam che distribuiscono troppo pochi dei soldi che incassano» (Novac Djokovic, tennista serbo).