Fulmini 12/3/2013, 12 marzo 2013
SIMULATORE
«Il vero guaio è stato il simulatore. Per anni abbiamo potuto girare sulle nostre piste di Fiorano e Mugello. Gli altri, non avendo dei circuiti, si sono concentrati sul simulatore. Quando i test sono stati vietati ci siamo trovati scoperti. Alonso e De la Rosa mi hanno detto che la McLaren usava il simulatore già 10 anni fa, noi da un paio di stagioni. Stiamo recuperando. Quanto alla galleria del vento, so che altri team hanno avuto guai nelle regolazioni. Non siamo stati i soli a rivolgerci altrove: anche la McLaren, per fare un esempio, utilizza la struttura della Toyota» (Luca Cordero di Montezemolo, presidente Ferrari).
MANICA «Io ho sempre detto quello che penso. A Maranello non mi sopportavano anche perché il Vecchio (Enzo ferrari) mi teneva nella manica. Ero l’unico che gli dava del tu e che poteva permettersi di fumare davanti a lui. Gli piacevo perché rispondevo e polemizzavo, con lui sono andato d’accordo anche dopo, quando lasciai Maranello» (Arturo Merzario, 70 anni, già in Ferrari, Williams e Abarth ora corre in turismo Gt ed è «un pilota remunerato. Non dico pagato perché sta male»).
ZERO «Raul Gardini dava un grande valore alla gioventù. Io avevo 29 anni quando mi disse di fare la coppa America. Avevo occhio e croce l’età delle sue figlie. A lui piaceva costruire qualcosa, non trovare tutto già fatto, gli piaceva partire da zero» (Paul Cayard, velista).
UOMINI «I suoi predecessori ci allenavano come uomini, con sfinenti sedute di tre ore, Andrea Di Giandomenico no e i risultati si vedono» (Le ragazze dell’Italrugby femminile a proposito del loro allenatore)
MAMMA «Siamo tornati a Messina. Lì sono una mamma ma faccio anche Propaganda nelle scuole, alleno un’Under12 e, dal giovedì alla domenica, vado a Roma, dove ho un club dove milito. Mi alleno, faccio la partita e poi torno in famiglia...» (Giuliana Campanella, rugbista, che fin’ora faceva la pendolare dalla Nuova Zelanda)
BATTERIE «Le mie batterie sono scariche, ma la vittoria ti dà sempre le ali. Non so come ho fatto, non so dove trovo le energie per continuare a combattere e a spingere me stessa oltre la fatica. Il ritmo delle gare è intenso, non vedo l’ora che finisca la stagione. Ce l’ho fatta perché sono riuscita a non pensare troppo a tutti questi record. Lo slalom è la più difficile di tutte le discipline, quando sei polivalente ancora di più, perché non hai tanto tempo per allenarti. Amo tantissimo lo slalom, ma so che sarà difficile. Mikaela è bravissima». (Tina Maze)