Fulmini 9/3/2013, 9 marzo 2013
ETA «Bene. Non sento l’età, ma, dopo 20 anni di calcio, gli allenamenti cominciano a pesarmi. La partita mi diverte ancora tantissimo» (Totò Di Natale che ha realizzato 150 gol in Serie A con la maglia dell’Udinese)
ETA «Bene. Non sento l’età, ma, dopo 20 anni di calcio, gli allenamenti cominciano a pesarmi. La partita mi diverte ancora tantissimo» (Totò Di Natale che ha realizzato 150 gol in Serie A con la maglia dell’Udinese). PARADISO «Flavia è appena tornata da un infortunio e non aveva nelle gambe partite a sufficienza per contrastarmi come avrebbe voluto. Il primo set è stato davvero duro, poi nel secondo la fiducia è aumentata, stavo sempre meglio in campo e il mio livello è salito. Sono contenta di giocare contro Masha. È una possibilità da sfruttare per potermi esprimere ad alto livello. Giocare a Indian Wells è come stare in paradiso, la gente qui ama il tennis in modo profondo» (Francesca Schiavo, tennista). VINCERE «La fama non è mai stata importante, io giocavo per vincere, volevo solo vincere. Ma quando vinci diventi un personaggio e non hai più la disponibilità del tuo tempo. Perdi la privacy, tranne che nella tua camera da letto» (Boris Becker). ROBOTTINO «Per me non ha senso essere tesi. Ho sempre pensato che ci sono cose ben peggiori delle gare di nuoto. Ero emozionata a Londra, ma era la giusta tensione. Forse è per questo che nelle gare importanti rendo sempre. Gli errori di prima sono questione di maturità. Non sono un robottino, ma ho abbastanza sensibilità per capire quello che sto facendo. Dopo 5 vasche da 50 in progressione so cosa farò nell’ultima, al massimo sbaglio di qualche decimo» (Ilaria Bianchi, nuotatrice azzurra). CRESCITA «Direi che il mio ambiente si è trasformato da solo. Il gruppo si è sfoltito, non ci sono più Filippo Magnini e Federica Pellegrini e ovviamente sono scese le aspettative e le tensioni. Siamo più tranquilli, ci alleniamo in serenità. Adesso che Claudio non ha più distrazioni è finalmente tutto come volevo. Adesso sto finalmente svolgendo il lavoro nel modo in cui mi piace. Rossetto abbaia su ogni dettaglio sbagliato e io sono contento così, mi sento seguito e posso vedere una crescita» (Luca Dotto). DISUMANA «Quando mi allenavo, correvo anche duecento chilometri a settimana, una fatica disumana. Può sembrare insolito ma è proprio quella fatica, che a volte logora ma che ti fa sentire viva e forte, che non vedo l’ora di riprovare. Ma ferma non lo sono mai stata, il primo mese corricchiavo, poi tanta cyclette, piscina ed esercizi con la fitball...» (Anna Incerti, 33 anni, maratoneta azzurra incinta di sette mesi).