Fulmini 29/6/2013, 29 giugno 2013
SPECCHIO
«Tutti nel mondo conoscono il calcio spagnolo, l’abilità nel far girare la palla, quel cercare il gol attraverso gli uno-due in velocità. Sarà come giocare davanti a uno specchio visto che anche la Seleçao viaggia sullo stesso binario» (il difensore brasiliano Dani Alves parlando della finale della Confederations Cup).
GITA «La Spagna ha centrocampisti eccezionali, da Xavi a Iniesta, ma il possesso-palla diventa produttivo quando anche gli attaccanti partecipano con scatti in profondità che servono ad allungare o allargare le difese avversarie. Se i tuoi attaccanti sono capaci soltanto di venire incontro per ricevere il pallone, hai finito la gita!» (Carlo Ancelotti).
TRANQUILLO «Un uomo straordinario, che trasmette grande serenità perché è poco italiano nel senso che è tranquillo, disteso, preciso e non esagitato» (Aurelio De Laurentiis parlando di Rafa Benitez).
PRUDENTE «Per me questa è una gara importante, indipendentemente da Jorge, perché devo confermare se le ultime modifiche alla moto funzionano. Ma è vero che ci sono più motivazioni a star da solo, anche se è troppo presto per dire se posso rompere le scatole a Pedrosa e Marquez. Dani forse potrebbe anche ragionare in ottica campionato, Marquez non credo sarà mai prudente!» (Valentino Rossi parlando del Gp d’Olanda e dell’infortunio di Lorenzo).
CALMI «Credo che Vettel si possa battere, certo non abbiamo molto spazio per altri errori. Ma dobbiamo restare calmi: io l’anno scorso dopo Monza avevo 39 punti di vantaggio e non sono bastati» (Fernando Alonso).
BACKGAMMON «Al volante Vettel è uno dei migliori che abbia mai visto. Solo Fernando Alonso, Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen reggono un confronto stilistico con lui. A backgammon, invece, continuo a batterlo regolarmente. Ed è uno spasso: Sebastian è competitivo in tutto, si infuria» (Bernie Ecclestone).
PRESSIONI/1 «Fra correre il Tour 2012 per Wiggins e correre il Tour 2103 per me qualcosa cambia nella responsabilità e nelle pressioni, ma per ora non ci penso» (Chris Froome, il favorito di questo Tour de France).
PRESSIONI/2 «Fra correre il Tour da numero 1 o, adesso, da numero 2 non cambia molto, stessa pressione e stessa responsabilità, perché le maggiori pressioni e responsabilità vengono da me» (Alberto Contador).