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 2013  giugno 21 Venerdì calendario

NOIOSA

«Le mie colleghe? Tra le prime cinque al mondo ce n’è una che inizia ogni intervista con “Sono così felice. Sono così fortunata”: è così noiosa!» (Serena Williams a proposito della Sharapova)

VINCERE «Mi interessa solo vincere, nessuno potrà mai cancellare quello che ho fatto, ho stabilito tanti record e mi stimola il pensiero di continuare su questa strada. Competere con le nuove generazioni e vedere che posso ancora mantenere il livello dei migliori, mi motiva tanto» (Roger Federer).

AMBIZIONE «Oggi le cose non vanno bene? Andranno meglio domani. E se non vanno bene nemmeno domani, succederà il giorno dopo, o la settimana dopo, o il mese dopo. Questa è l’attitudine vincente: essere focalizzati e avere la giusta ambizione» (Rafa Nadal).

SCEGLIERE «Ho cominciato a giocare a cricket in cortile. E poi c’era il calcio: sono due discipline diverse e non saprei quale scegliere... Se mi decidessi per una, l’altra mi mancherebbe troppo» (Ellyse Perry, 22 anni, unica atleta australiana a vestire due maglie nazionale ai mondiali in due diverse discipline).

PALLONI «È durissima, è terribile. Essere così vicini al titolo e vederselo sfuggire è tremendo. Mi sento male, per un paio di rimbalzi che ci sono scappati, abbiamo sprecato una chance incredibile. Non ho idea di come ci riprenderemo, so solo che dovremo farlo» (Emanuel Ginobili, dei San Antonio Spurs, dopo aver perso contro Miami Heat in gara-6).

BUS «Come arriveremo a gara-7? Saliremo sul bus, verremo all’arena, scenderemo dal bus, andremo in campo a giocare» (Gregg Popovich, allenatore degli Spurs, sul match decisivo che si gioca questa mattina).

CALVACATA «Ottavo scudetto di una società incredibile che ha saputo ricostituirsi, cavalcata resa complicata da quanto accaduto, con il gruppo cresciuto di giorno in giorno» (Luca Bianchi, allenatore della Montepaschi Siena, campione d’Italia di Basket).

VALORE «All’inizio non avevo idea di poter giocare così: prima ero contento quando segnavo uno o due canestri... Sarei un bugiardo se dicessi che conoscevo il mio valore. È stato incredibile scoprirlo. Comunque se non fossi stato asian-americano penso che i coach si sarebbero accorti prima di me» (Jeremy Lin, il playmaker che ha risuscitò i New York Knicks e che, quest’anno, ha portato gli Houston Rockets ai playoff)

BANDIERE «Le bandiere non esistono più. Nemmeno Francesco Totti. Che bandiera è uno che prende dieci milioni l’anno. Anch’io vorrei essere una bandiera così» (Alessandro Diamanti, Calciatore).