Fulmini 26/1/2013, 26 gennaio 2013
SPORTEGOLANDO 20130126
PROSA «Credo Baggio non si sentisse a suo agio nel ruolo. Oltretutto non poteva dare continuità per i numerosi impegni internazionali: è ambasciatore Onu. Capisco. Però la dirigenza sportiva è prosa, non poesia» (Così Giancarlo Abete commenta l’addio di Baggio alla presidenza del Settore tecnico Figc).
DEFICIENTI «La Lega è diventata un gruppo di venti deficienti. Beretta è la fotografia dell’Italia, un presidente della Lega che fa il doppio lavoro. È una persona inefficiente, immobile, ma la colpa non è sua ma dei presidenti, come la causa dello sfascio dell’Italia sono gli italiani. In Italia c’è Mario Monti, in Lega c’è Lotito, due faccendieri che portano al disastro. Monti è meglio che torni a insegnare all’università, che è l’unica cosa che sa fare. Beretta è soltanto fortunato, non riesco a capire che soddisfazione gli dia stare lì, probabilmente la visibilità. Ma la colpa non è sua, è dei presidenti, come la causa dello sfascio dell’Italia sono gli italiani» (Maurizio Zamparini).
ANTISTORICHE «Le norme sull’elezione del presidente del Coni sono antistoriche e meglio sarebbe – per un sistema che gestisce lo sport di 14 milioni di famiglie – un sistema più allargato e democratico. Lo Stato deve avere una maggiore presenza nello sport, dalla scuola agli impianti: il Coni si occuperà ancora dello sport di vertice, certo. Il governo con noi però non delegherà lo sport a nessuno. Non vogliamo essere lo sponsor dei candidati alla presidenza del Coni ma questo sistema non ci piace» (Pierluigi Bersani).
BLU «Se voterei la Vezzali? Magari sì, dai. In fondo cosa cambierà? Al massimo il colore della sua auto. Ora arriva in palestra con la macchina bianca, comincerà ad usare quella blu...» (Elisa Di Francisca, Fioretto).
VOTI «Berlusconi vuole comprare Kakà, ma gli dico che non porta voti e non porta vittorie. Gli italiani non sono cretini e poi se il Real Madrid lo lascia andare significa che ormai può tornare solo in Brasile, vuol dire che è finito» (Maurizio Zamparini)-
CRESTA «Invito tutti i critici a giudicare prima la persona e come uno si comporta in campo e fuori, e non l’aspetto. Berlusconi lo scorso anno mi ha consigliato di accorciare la cresta e io l’ho fatto. Quest’anno invece mi ha detto “basta che continui a segnare e te la puoi tenere”. E io me la tengo» (Stephan El Shaarawy).
CAMERETTA «Da piccolo in cameretta avevo il poster di Ronaldo, ma non mi chieda per chi tifavo, non glielo direi» (Mattia Destro).